Il 19 febbraio 1931, gli agenti serbi assassinarono lo studioso ed il grande albanologo croato, Milan Šufflay.Gli avevano fracassato il cranio con la mazza, avevano saccheggiato il suo appartamento e avevano rubato il suo manoscritto “Codex albanicus”, Terzo Volume, un’opera magistrale per la cultura e la storia albanese, mai più ritrovato.
Il volume si presume sia stato distrutto dagli organizzatori del suo omicidio.
Su di lui è stato scritto parecchio, ma un fatto interessante collegato alla faccenda, è stata la protesta pubblica per il suo assassinio rivolta da parte di Albert Einstein e Heinrich Mann (scrittore, fratello di Thomas Mann), i quali condannarono pubblicamente Belgrado per questo crimine.
La loro lettera venne pubblicata in prima pagina sul noto giornale “The New York Times” (link)
Si denota dalla foto che correda l’articolo, che la colonna occupata da questo scritto sia stata la prima della pagina del giornale il giorno 6 maggio 1931.
La lettera di protesta che accusava direttamente per terrorismo il re di Jugoslavia, era indirizzata alla Lega per i Diritti dell’Uomo con sede a Parigi.
Per Einstein e l’altro firmatario della lettera, il macabro assassinio dell’albanologo croato era interpretato principalmente come esempio di terrorismo esercitato nei confronti degli intellettuali croati da parte del regime terrorista serbocentrico di Belgrado.
Link wikipedia di Milan Šufflay
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