Oggi, La Corte Costituzionale ha reso pubblico il verdetto sull’elezione del Presidente della Repubblica del Kosovo lo scorso 22 febbraio. Behgjet Pacolli lascia l’ufficio e il Parlamento dovrà eleggere un nuovo presidente.
Due le violazioni della Costituzione durante l’elezione del Presidente della Repubblica del Kosovo. Per la Corte Costituzionale, che ha deliberato lunedì sul ricorso dei deputati dell’opposizione, sono stati violati i commi 5 e 6 dell’articolo 86 che prevedono in modo chiaro che ci siano almeno due candidati per la carica più alta della Stato. Behgjet Pacolli è stato l’unico candidato presentato, per tanto la procedura seguita è incostituzionale. La Corte ricorda come le disposizioni costituzionali dell’UNMIK, non menzionavano espressamente la presenza di almeno due candidati per il Capo dello Stato, particolare che invece è parte integrante dell’articolo 86 della Costituzione kosovara in vigore.
Dall’altra parte, non è stato rispettato il comma 4 dello stesso articolo che prevede che nei primi due round, il Presidente venga eletto con i due terzi di tutti i parlamentari. Per i giudici costituzionali, i deputati “devono considerare come un obbligo costituzionale la partecipazione alla procedura di elezione del Capo dello Stato”, e possono non esserci solo con il permesso del Presidente del Parlamento. All’apertura della seduta del 22 febbraio erano presenti 81 parlamentari, invece durante la votazione solo 67, in quanto i deputati dell’opposizione hanno lasciato tutti l’aula. Per tanto, non essendo tutti i deputati presenti, non si poteva procedere con la votazione. Invece, sul terzo quesito postale dai deputati dell’opposizione sulla pausa tra il secondo e il terzo round, la Corte sostiene che non c’è stata nessuna violazione.
Pacolli ha comunicato che rispetterà il verdetto della Corte Costituzionale e lascerà la carica di Capo dello Stato senza dover dare la dimissioni. Invece sulla sua eventuale ricandidatura, Pacolli ha dichiarato che è una decisione che riguarda la coalizione: “se decide che potrò ricandidarmi, lo prenderò in considerazione”. Invece, il suo consigliere, Ibrahim Gashi, ha confermato all’edizione kosovara della Radio Free Europe, che Pacolli ricandiderà per la carica di Presidente della Repubblica, in quanto “secondo la Corte Costituzionale, Pacolli non ha commesso nessuna violazione della Costituzione”.
Anche il Primo Ministro Hashim Thaçi ha reso noto che rispetta la decisione della Corte Costituzionale. Thaçi ha invitato l’opposizione di collaborare per la ripetizione della procedura di elezione del Presidente della Repubblica, che dovrebbe svolgersi all’inizio della settimana scorsa. Secondo alcune indiscrezioni diffuse dai media kosovari, Thaçi avrebbe avviato negoziati con l’AAK, l’Alleanza per il Futuro del Kosovo di Ramush Haradinaj per offrire a questo partito la carica del Capo dello Stato. I dirigenti dell’AAK smentiscono trattative simili.