Situata nel cuore meridionale del Paese, ad 853 metri sul livello del mare e protetta dalle montagne che la circondano, è un grazioso agglomerato urbano dal centro storico con i tetti di ardesia, che dista circa quattro ore dalla capitale.
Abitata fin dall’età del bronzo, viene citata per la prima volta solo nel 1280, in un documento medioevale.
L’aspetto attuale si deve al riammodernamento di epoca ottomana, quando la città, conquistata dai turchi nel 1440, divenne fiorente e conosciuta per la fabbricazione dei tappeti,e per un bazar (oggi preservato come monumento nazionale), importante crocevia degli scambi verso l’Asia.
Il centro storico, racchiuso tra Shen Gjergji and Republika Bulevardi, è piccolo e grazioso, e ha preservato la propria integrità, nonostante i grandi lavori dell’edilizia popolare socialista.
Il vero gioiello della città rimane senz’altro il Museo d’Arte Mediovale Albanese, un piccolo scrigno che protegge e racchiude quanto è stato possibile salvare dai saccheggi delle Chiese durante la rivoluzione culturale.
La galleria principale raccoglie una bella collezione di icone, risalenti ad un periodo compreso tra il 1200 e il 1800, oltre a copertine in argento di Bibbie, gradali, crocifissi ed iconostasi istoriate.Un’altra galleria ospita sculture paleocristiane in pietra, provenienti da Butrinti, Apollonia e da altri siti archeologici del Paese.
Nato nel 1981, su un sito di una Chiesa ortodossa distrutta nel 1968, è piuttosto difficile da raggiungere.
Guardando la nuova Cattedrale ortodossa (l’immagine nella foto), una bella costruzione dalle cupole rosse, salite verso sinistra, proseguendo per due isolati lungo Bulevardi Republika, quindi svoltate a destra e continuate per 150 metri fino alla Residenza Episcopale.
Il museo è quella costruzione beige a tre piani accanto alla casa del Vescovo.
Pur essendo una cittadina tranquilla, non offre molte attrattive ai turisti, se non la sua quiete e il suo aspetto deliziosamente trascurato, ossia quanto è rimasto di un’Albania rurale, fuori dal tempo e dallo spazio: con la bella vista delle montagne, quell’aria rarefatta e leggera nelle giornate estive, e in lontananza i rumori del mercato, dove astuti venditori cercano di vendere, anche a chi è di passaggio, una bella capra o un montone.