In una lettera aperta indirizzata al primo ministro albanese Edi Rama, circa 150 ONG sia nazionali che internazionali hanno chiesto al governo del Paese delle Aquile di interrompere la costruzione delle centrali idroelettriche lungo il fiume Vjosa.
Come riporta un comunicato stampa pubblicato da EcoAlbania, infatti, il fiume Vjosa è un importante serbatoio di biodiversità e ospita molte specie in via di estinzione in Europa. Ciò nonostante, lungo il suo decorso verranno costruite ben 45 centrali idroelettriche – 8 lungo il decorso principale e 37 lungo gli affluenti.
La lettera
“Noi, organizzazioni ambientaliste nazionali e internazionali, le chiediamo, primo ministro Edi Rama, di sospendere immediatamente tutti i progetti in corso delle centrali idroelettriche lungo il fiume Vjosa, fino ad una valutazione dell’impatto ambientale e alla creazione di un piano integrato di gestione del bacino che tenga conto degli aspetti sociali.” – si legge nella lettera pubblicata dalle ONG.
Quest’ultime sono particolarmente preoccupate per il processo di implementazione del progetto della centrale di Kalivaç: lo studio di valutazione dell’impatto ambientale del progetto verrà condotto in circa tre mesi, un arco di tempo non realistico per preparare una valutazione approfondita per un progetto di tali dimensioni.
Secondo la lettera, il governo albanese sostiene l’attuazione del progetto di Kalivaç nonostante il fatto che importanti istituzioni internazionali – come la Commissione e il Parlamento Europeo – abbiano più volte criticato lo stesso.
Il fiume Vjosa
Il Vjosa, l’ultimo fiume selvaggio d’Europa, scorre senza ostacoli, tra gole inaccessibili ed enormi banchi di ghiaia e i sole lungo il suo corso di quasi 270 chilometri dalle montagne del Pindo al mare Adriatico. Olsi Nika, della ONG Eco Albania, ha svelato in un’intervista al The Guardian dello scorso luglio, perché il fiume Vjosa è così speciale ed attrae tanti turisti:
“Il Vjosa e la maggior parte dei suoi affluenti sono completamente immacolati. E’ l’ultimo grande fiume selvaggio a flusso libero in Europa, al di fuori della Russia. Per questo abbiamo pianificato di dichiarare l’intera area come parco nazionale protetto e offrire in questo modo l’ecoturismo: rafting, kayak e la pesca a mosca” – ha dichiarato Nika.