La viceministro Mira Rakacolli ha avuto parole importanti circa il futuro della sanità nazionale albanese e dei suoi professionisti.
Il suo intervento alla Commissione Affari Legali, Pubblica amministrazione e Diritti umani è arrivato a corredo del nuovo disegno di legge che vuol far fare un passo nel futuro alla sanità.
La norma in discussione è intitolata “Për ratifikimin e marrëveshjes së huas ndërmjet Shqipërisë dhe BERZH” e riguarda appunto l’ammodernamento del sistema pubblico della salute grazie ai fondi ottenuto dal BERZH (Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo).
Questo è un ente internazionale creato nel 1991 al fine di favorire la transizione dei Paesi dell’Europa centrale e orientale e dell’ex-Urss verso un’economia di mercato ed il processo di privatizzazione dell’economia.
Rakacolli ha affermato che “lo scopo di questo disegno di legge è contribuire alla modernizzazione di selezionati servizi ospedalieri pubblici e sostenere la ricostruzione di strutture mediche selezionate danneggiate dal terremoto del 2019”.
“Il terremoto ha causato danni che non potevano essere sostenuti con le risorse locali né con quelle previste nel progetto capogruppo perché previste per altre attività. Il terremoto ha danneggiato edifici e attrezzature. Circa 4,5 milioni di euro vanno al sistema di informatizzazione”.
“Questo disegno di legge si concentra sull’investimento nella costruzione di un sistema sanitario forte, resiliente e completo, aumentando gli investimenti nelle infrastrutture sanitarie, migliorando la capacità al fine di mantenere la forza lavoro in salute creando condizioni migliori e promuovendo ai cittadini un’assistenza sociale altrettanto importante della salute” ha precisato la viceministra, che poi ha chiosato “L’Albania ha un’ottima infrastruttura sanitaria, abbiamo un servizio di emergenza situato vicino agli insediamenti, dove i cittadini sono serviti puntualmente. 6 anni fa avevamo 1,3 medici ogni mille abitanti, mentre oggi abbiamo 1,9 medici ogni mille abitanti”.
Il percorso di aumento della presenza di medici arriva assieme al progetto di valorizzazione economica dei professionisti.
Infatti rispetto al trattamento economico, l’esponente del governo ha dichiarato che “gli stipendi di medici e infermieri sono aumentati e aumenteranno del 40% durante il mandato”.
Solo due anni fa il personale sanitario albanese si attestava come quello peggio retribuito di tutti i balcani.
Nel 2020 il salario medio in ambito sanitario in Albania era di 435 euro, ovvero la metà rispetto agli altri paesi dei Balcani occidentali. Questa speciale “classifica” vedeva primeggiare la Bosnia (con 901 euro) seguita da Montenegro (833 euro), Serbia e Macedonia (oltre 700 euro).
La pandemia ha portato sicuramente un’accelerata alle intenzioni migliorative già presenti nei piani del governo Rama.
Lo stesso presidente aveva speso parole verso questo impegno “Vogliamo un significativo aumento del livello salariale per medici e infermieri. I medici avranno un salario superiore alla media, un aumento che vogliamo introdurre nel nuovo budget di stato e attuare il prossimo anno” aveva detto l’ex sindaco di Tirana.
Fonte: ata.gov.al