Il monumento allo zar Stefano Dushan s’innalza nel mezzo della capitale della Repubblica di Macedonia , Skopje. Quella capitale in cui fu incoronato imperatore nel 1346, scelta dal sovrano dell’Impero Serbo nel tentativo di decentrare il proprio popolo verso le zone più floride del Kosovo e della regione storica macedone.La statua raffigura un personaggio che forse non ha importanza alcuna nell’attuale Repubblica, ma che di sicuro è l’ennesima provocazione verso gli albanesi. Noto da numerosi storici come un sovrano feroce nei loro confronti, i suoi territori vennero conquistati interamente per donare ai serbi sbocchi sul mare e l’utilizzo delle antiche vie romane per il commercio.
Stefano Dushan è uno tra gli ultimi tasselli del progetto “Skopje 2014”, ufficializzato nel 2010 da Nicola Gruevski, capo del governo e del partito ultra-nazionalista VMRO-DMPNE.
Il progetto prevede la costruzione di numerosi edifici, musei, fontane e statue legati alla regione storica macedone, così da dare un’aria di classicismo e storicità alla capitale Skopje, una città multietnica divisa dal fiume Vardar in una parte albanese e in un’altra slava.
La politica macedone sembra riconoscere certi meriti all’imperatore serbo, tanto da dedicargli una statua a dispetto dell’opinione degli albanesi.
L’analista Kim Mehmeti, albanese di Macedonia, crede che il monumento allo zar sia stato innalzato a Skopje per via dei “meriti” avuti nella pulizia della capitale dagli albanesi.
Lo storico Nebi Dervishi dichiara invece che la statua è stata eretta proprio lì con un mero intento di provocazione.
La realtà è semplice: in ciò che nessuno è riuscito a fare a Skopje durante la storia, privarla della sua identità albanese, è riuscito invece il governo di Gruevski.
Ancora una volta la politica dei partiti albanesi, in particolare della BDI (Unione democratica per l’integrazione) attualmente al governo con la VMRO, fallisce miseramente. Riuscendo a regalare ai suoi cittadini il monumento ad un personaggio che uccise solo per convertire il popolo conquistato dal cattolicesimo al cristianesimo ortodosso.
“Skopje 2014” ha avuto come carattere identitario la monoetnicità “macedone”, ma dopo varie vicissitudini il partito albanese BDI era riuscito a donarle un carattere multietnico, che trova conferma per la minoranza serba del Paese, ma per gli albanesi ancora non si è riusciti ad ottenere nulla.
Personaggi di origine serba e bulgara affollano il centro storico di Skopje, mentre anche dopo anni di dibattiti di quelli albanesi non si vede da nessuna parte neanche l’ombra.
Il partito BDI difende se stesso, dichiarando alle stampe che il progetto è solo colpa del partito PDSH (Partito democratico Albanese) insediatosi nel 2006 nel governo senza avere la maggioranza del popolo, che avrebbe approvato il disegno di legge presentato da Gruevski.
L’ RDK (Rinascita Democratica Nazionale) ha reagito con toni duri al monumento dello zar Dushan. Secondo il partito, in questo modo si legittima l’occupazione serba nei territori a maggioranza albanese, considerandola come un governo legittimo anziché un’occupazione dispotica del territorio in cui i serbi non sono mai stati la maggioranza.
Secondo la logica del governo, oltre ai dominatori serbi, si dovrebbero acclamare anche quelli dell’Impero Ottomano, con un’assurdità mai vista in nessun luogo del mondo. Innalzare monumenti ai propri nemici.
L’identità di questo Stato è così compromessa che perfino all’interno della stessa comunità slava ci sono grandi preoccupazioni. Il partito d’opposizione macedone, LSDM, definisce “una reale perversione” proseguire nel progetto “Skopje 2014”, in cui sono stati spesi oltre 200 milioni di euro (per alcune stime 500 milioni) per scopi assurdi. Problematico soprattutto il posizionamento dello zar Dushan, dominatore schiavizzante di questi territori. Un episodio emblema dell’ideologia problematica di questo governo nazionalista.
[author title=”Ardijan Ramadani” image=”https://www.albanianews.al/wp-content/uploads/2013/06/397128_4756797371038_1064652510_n-180×180.jpg”]Nato a Gostivar, in Macedonia, vive fin quasi dalla nascita a Roma. Ha frequentato il Liceo Scientifico ed attualmente studia Giurisprudenza alla Sapienza. È appassionato di storia, mitologia e letteratura, ma soprattutto è amante della cultura e delle tradizioni albanesi.[/author]