Il sistema bancario albanese ha tagliato dozzine di filiali e di posti di lavoro a livello nazionale lo scorso anno, a causa della scarsa attività di prestito e della graduale espansione dell’e-banking. Un paradosso, considerando che nel 2017 le banche hanno registrato altissimi profitti.
I dati pubblicati dall’Associazione Albanese delle Banche mostrano che le principali banche straniere (16) hanno ridotto il numero delle loro filiali riducendolo a 479 dalle 552 registrate nel 2011. Contemporaneamente, si è ridotto anche il numero di dipendenti il quale attualmente ammonta a 6.894.
La chiusura di filiali è diventata una tendenza globale negli ultimi anni, in quanto il sistema bancario digitale sta acquisendo sempre più importanza grazie alle app per smartphone che permettono di controllare semplicemente il proprio conto 24 ore al giorno. Anche i dati confermano questa tendenza: quasi tutte le banche offrono servizi di home-banking, e circa l’11% dei conti è ora accessibile online rispetto a solo l’1% di una decina di anni fa.
Le banche in Albania
Lo scorso anno la ProCredit Bank, di proprietà tedesca, ha chiuso 11 filiali in Albania mentre Veneto Banca, di proprietà italiana ed acquistata lo scorso anno da Banca IntesaSanPaolo, ulteriori 10 filiali. Le banche dovrebbero ‘tagliare’ ulteriormente le filiali portando a ristrutturazioni che potrebbero anche ridurre il numero di banche commerciali nel paese a 14 dalle 16 attuali.
In questo contesto, all’inizio di quest’anno la filiale albanese della National Bank of Greece è stata acquistata dalla American Bank of Investments, una banca americana-albanese che opera in Albania dal 2016. Facendo un passo indietro, invece, alla fine del 2017 la Banca IntesaSanPaolo, la quarta banca più operativa nel paese, ha acquistato la Veneto Banca (andata in bancarotta) prendendo possesso di tutte le sue filiali sparse per l’Europa, comprese quelle in Albania.
I dati della Banca d’Albania evidenziano che le 16 banche commerciali a maggioranza straniera presenti nel paese, hanno registrato utili record di circa 22 miliardi di leke nel 2017, addirittura più del doppio rispetto al 2016, grazie soprattutto a tassi moderati che si aggirano intorno al 3%.