Le due deputate del partito socialista, Klotilda Bushka ed Eglantina Gjermeni, hanno presentato al parlamento albanese un disegno di legge di revisione del codice penale e riguardante l’inasprimento delle pene nei casi di violenza domestica.
Il nuovo ddl prevede da uno a cinque anni (rispetto ai due attuali) di reclusione per chi commette atti di violenza nei confronti del coniuge, così come fino a dieci anni di reclusione per violenze fisiche e psicologiche ripetute nel tempo. Nello specifico, il disegno di legge prevede la revisione dell’articolo 130/a del codice penale.
Con la legislazione attualmente in vigore, infatti, chi commette atti di violenza può sfuggire alla condanna perché la legge prevede soltanto la pena massima (ovvero due anni di reclusione) e non una minima, come previsto dal ddl presentato dalle due parlamentari del partito socialista.
“L’implementazione di queste pene non ha mitigato la violenza contro le donne, anzi in alcuni casi ha avuto l’effetto opposto. Gli episodi ripetuti di violenza domestica, soprattutto nei casi in cui la violenza si ripete anche sulle donne che hanno ricevuto ordine di protezione da parte del tribunale, rappresentano campanelli d’allarme per un intervento legislativo immediato con meccanismi che rafforzino le misure contro la violenza.” – hanno dichiarato le due deputate.
Il disegno di legge
“Qualsiasi atto di violenza fisica, sessuale, psicologica, contro un coniuge, ex coniuge, compagno/a, ex compagno/a, convivente, ex convivente, in relazione intima o in precedente relazione intima con l’autore, violando così la sua integrità fisica, economica e psicosociale, è punibile da uno a cinque anni di reclusione.
Gravi minacce di omicidio o di lesioni gravi contro un coniuge, ex coniuge, compagno/a, ex compagno/a, convivente, ex convivente, in relazione intima o in precedente relazione intima con l’autore, violando così la sua integrità fisica, economica e psicosociale, sono punibili da due a cinque anni di reclusione.
Questi stessi reati, commessi ripetutamente o in presenza di bambini, sono punibili con la reclusione da due a dieci anni.” – si legge nella proposta di legge di Klotilda Bushka e Eglantina Gjermeni.