210 milioni di euro (27 miliardi di lek) sarà il costo totale del grande raccordo anulare di Tirana; in questa cifra è inclusa anche la riabilitazione del primo tratto stradale aperto del raccordo, ovvero quello che va da ‘Sheshi Shqiponja’ al ‘Pallati me Shigjeta’.
Afrim Qendro, il direttore dell’autorità stradale albanese (ARRSH), ha affermato che in base ai contratti che verranno stipulati in questo mese, i lavori del grande raccordo anulare di Tirana termineranno tra due anni. L’intero raccordo avrà una lunghezza totale di 18 chilometri ed è stato classificato dall’ARRSH come un’autostrada urbana.
Tre compagnie si sono aggiudicate il bando della riabilitazione del tratto stradale ‘Sheshi Shqiponja-Pallati me Shigjeta’: ‘Biba X’ per il primo tratto, ‘Salillari’ per il secondo e ‘Victori Invest International’ per il terzo. In totale, la riabilitazione di questo tratto costerà 40 milioni di euro: la costruzione del cavalcavia all’altezza della rotonda ‘Shqiponja’ sarà il momento più difficile.
Circa 300 costruzioni verranno interessate dal grande raccordo anulare
Sono 317 le costruzioni che saranno ‘toccate’ dalla costruzione del grande raccordo anulare, tra le quali 163 sono ancora in fase di legalizzazione. Quest’ultime sono tutte quelle persone che saranno sfrattate temporaneamente o permanentemente dalle loro abitazioni a causa della costruzione del raccordo.
“Coloro che hanno una proprietà che verrà ‘toccata’ dalla costruzione del grande raccordo anulare, verranno rimborsati secondo la legge. Anche le proprietà delle famiglie che sono ancora in fase di legalizzazione verranno trattate con uno dei programmi di supporto abitativi disponibili.
Saranno trattati con una speciale procedura in modo da poter passare a una procedura rapida e avere l’opportunità di beneficiare del bonus di locazione per un periodo di almeno un anno.” – ha affermato il vice-sindaco di Tirana, Arbri Mazniku.
Tra le costruzioni che verranno distrutte c’è anche l’appartamento di Nexhmije Hoxha. La vedova del dittatore comunista ha affermato che è giusto costruire il grande raccordo ma che la scelta è stata sbagliata, poiché tutte le famiglie interessate non hanno avuto scelta.