Tra sabato e lunedì due gravi calamità naturali hanno colpito l’Albania mettendo a dura prova la sua popolazione.
Al sisma di magnitudo 5.8 di sabato 21 settembre (a cui sono seguite altre scosse d’assestamento), infatti, si è aggiunta da ieri un’alluvione che tra ieri e le prime ore di questa mattina ha danneggiato gravemente alcune abitazioni.
Danni che si vanno ad aggiungere a quelli del sisma, ovvero più di 100 feriti e 1528 edifici danneggiati tra cui 50 abitazioni distrutte – principalmente nelle zone rurali – e 160 palazzi, un centro medico, 34 scuole, 13 università pubbliche, 2 cabine elettriche, un magazzino, due ponti e 4 automezzi danneggiati, che hanno avuto un forte impatto sulla popolazione del paese, con prospettive di ricostruzione che si annunciano lunghe.
Per questo, molte organizzazioni si sono già mosse per dare un contributo ed aiutare l’Albania in un momento di grande difficoltà. Come “Caritas” che attraverso la sue sedi albanesi è attiva per rispondere con aiuti primari alle necessità della popolazione.
Emergenza in Albania, Caritas accanto alla popolazione
“Caritas Albania e la Caritas diocesane di Tirana-Durazzo, Lezha e Scutari sono attive su entrambi i fronti per rispondere con i primi aiuti alle necessità della popolazione, in stretto coordinamento con le autorità locali.
In particolare si sta cercando di capire quali siano le necessità di breve e medio periodo, soprattutto per le famiglie più povere e vulnerabili.
Uno dei 6 punti di emergenza costituiti dalla protezione civile locale è stato collocato all’interno della struttura diocesana “Don Bosco” a Tirana, nella quale operatori e volontari Caritas stanno distribuendo beni di prima necessità e supportando le famiglie. Tra le categorie più fragili ci sono le persone senza dimora, per le quali è stata chiesta a Caritas Albania un’attenzione specifica.
La già precaria situazione socio economica dell’Albania rende molto difficile il reperimento dei fondi necessari per far fronte a queste nuove emergenze. Caritas Italiana fa dunque appello alla generosità degli offerenti per sostenere la popolazione locale che vanta un legame storico con il nostro Paese e con la nostra gente.” – si legge nella nota pubblicata su “Caritas Italiana“.