L’importante riconoscimento è stato assegnato alla nota organizzazione di beneficenza da parte dello Stato, per il supporto e l’aiuto dato al popolo albanese durante questi trent’anni di permanenza nel Paese delle Aquile.
Per l’eccezionale contributo umano dato al rinnovamento della società albanese dopo la caduta del comunismo, per la dedizione, l’amore e la cura per l’integrazione degli emigrati albanesi nello stato italiano. Con gratitudine, per l’impegno nella creazione di istituzioni caritatevoli a sostegno dei più bisognosi in Albania, rafforzando la solidarietà e l’amicizia tra i nostri due popoli.
Così recita la motivazione dell’alta onorificenza “Madre Teresa”, (la più importante tra quelle concesse in Albania alle realtà straniere), conferita l’8 febbraio dal presidente Ilir Meta a Caritas Italiana, rappresentata dal direttore don Marco Pagniello.
Una vita vissuta senza aiutare gli altri non è vita. Sono tratte da una citazione di Madre Teresa di Calcutta le parole che hanno inaugurato il discorso introduttivo del Presidente alla cerimonia.
Sono migliaia le opere e le strutture che la Caritas ha realizzato a servizio della comunità, come scuole, asili nido, centri comunitari, ambulanze, ambulatori di salute mentale, centri di accoglienza contro la tratta degli immigrati, centri per anziani e abbandonati. E ancora strutture sportive e di intrattenimento per i giovani, centri di accoglienza e molti altri, comprese le ultime tre costruzioni a sostegno della comunità di Kurbin, ha aggiunto Meta.
Grazie alla collaborazione tra Caritas Albania e Caritas Italiana, aggiunge il Presidente, migliaia di pazienti albanesi affetti da gravi patologie, principalmente bambini appartenenti alle classi sociali meno abbienti, vengono curati gratuitamente nelle istituzioni sanitarie italiane.
Da trent’anni la Caritas si impegna al massimo per rispondere alle tante richieste di aiuto, combattendo l’esclusione sociale, supportando i più bisognosi, soprattutto durante le più difficili emergenze nazionali, com’è accaduto durante quella del Kosovo del 1999, del terremoto del 26 novembre 2019, ma anche in tanti altri casi di disastri e inondazioni, ha detto Meta.
Colme di orgoglio e di riconoscimento le parole di don Pagniello.
Siamo onorati per questo alto riconoscimento dato a Caritas Italiana, ma che premia il lavoro e il servizio di tanti volontari, l’impegno delle Chiese locali che in questi anni si sono prodigate per il servizio ai più poveri. Come il presidente ha sottolineato nella motivazione, è il riconoscimento di un lavoro svolto, di una presenza, per quanto si è fatto, si sta facendo e si potrà fare.
Rafforza dunque ancor di più i legami storici e il gemellaggio tra Caritas sorelle di Italia e di Albania, premiandone l’impegno costante accanto ai più bisognosi. È un modo per rendere concrete e mettere a frutto le tre vie che ci ha indicato Papa Francesco in occasione del nostro 50° anniversario: gli ultimi, il Vangelo, la creatività.
Al termine della cerimonia di conferimento, sono state consegnate le case ricostruite dalla Caritas nella zona di Lac-Kurbin agli sfollati del terremoto che ha colpito il Paese nel 2019. Presenti alla cerimonia il presidente della Conferenza episcopale e di Caritas Albania, mons. Angelo Massafra, l’arcivescovo di Tirana, mons. Arjan Dodaje, e il direttore di Caritas Albania, padre Antonio Leuci.