Il presidente della Repubblica, Ilir Meta, ha tenuto nella mattinata di oggi una conferenza stampa nella quale si è espresso su quelle da lui definite “elezioni socialiste del 30 giugno” proponendo anche la sua personale soluzione per la crisi politica del paese.
Il capo di stato non ha risparmiato l’ironia sulle elezioni amministrative negli ultimi giorni, arrivando a pubblicare un video nella mattina di ieri in cui si vedono il dittatore Enver Hoxha, Spiro Koleka e Kim Jong-un; un modo indiretto per paragonare l’attuale situazione politica del paese a quella del regime comunista.
La soluzione per Ilir Meta
Il presidente Ilir Meta ha proposto come soluzione delle elezioni generali fissate per il 13 di ottobre, sia amministrative, sia governative che per il presidente della Repubblica.
“Delle elezioni che includano anche quelle presidenziali. Io mi candiderò da una parte, dall’altra il partito socialista con il proprio.” – ha affermato Meta.
In seguito il capo di stato, come detto, si è espresso anche sulle elezioni amministrative appena tenutesi domenica 30 giugno:
“Mando un abbraccio a tutti gli albanesi che hanno evitato la trappola e il complotto organizzato da tempo per alimentare qualsiasi tipo di scontro civile. E’ una cospirazione che non si basa sui principi della democrazia, né sui valori dell’Unione Europea e della NATO.
Ma si basa sui principi che mirano alla presa totale dello stato, con l’intenzione di creare uno stato parallelo in opposizione ai principi europei.
[…] Possono riempire tutte le scatole elettorali, ma non hanno raggiunto neanche il 10%. Per me la democrazia non è negoziabile: non la negozierei con alcun albanese, ambasciata, stato o pianeta, perché sono qui solo grazie alla democrazia.
Senza democrazia forse sarei uno dei tanti emigrati o sarei rimasto qui, ma sicuramente non sarei dove sono ora. Le elezioni si terranno il 13 ottobre. Il decreto del presidente può essere discusso solo dalla Corte Costituzionale. Quindi sia la commissione centrale elettorale che il collegio socialista non possono farci nulla.” – ha concluso Meta.
https://www.facebook.com/ilirmetazyrtar/videos/351714428850811/
Il rapporto preliminare del capo missione Osce/Odihr
Le forti tensioni politiche e le incertezze che hanno preceduto le elezioni amministrative del 30 giugno 2019 in Albania “hanno minato la fiducia pubblica nel processo”: è quanto sostiene la missione internazionale degli osservatori dell’Osce/Odihr, nel suo rapporto preliminare presentato questo pomeriggio a Tirana dalla capo missione Audry Glover.
Le amministrative si sono svolte senza la partecipazione delle principali forze politiche dell’opposizione, che le hanno boicottate, mentre un decreto del presidente della Repubblica Ilir Meta che annullava la data del 30 giugno per il voto, fissandolo al 13 ottobre, non è stato preso in considerazione dalla maggioranza socialista del premier Edi Rama, in quanto dichiarato “in aperta violazione alla costituzione”. Una posizione convalidata poi anche dal Collegio elettorale.
“In questo clima di impasse e di polarizzazione politica, gli elettori non hanno avuto la possibilità di scegliere fra varie alternative”, ha dichiarato Glover. In 31 da 61 comuni in tutta l’Albania, il candidato socialista non ha avuto rivali. Secondo la missione degli osservatori internazionali “ci sono state prove di pressioni esercitate da tutte le forze politiche nei confronti degli elettori. Positivo il fatto che il processo del voto si sia svolto generalmente in modo tranquillo e pacifico.
Anche le procedure di spoglio delle schede sono state apprezzate positivamente, anche se non sempre rispettate rigorosamente”.