La Commissione Centrale Elettorale, nella serata di ieri, ha reso noto che si sono recati nei seggi 771.863 cittadini albanesi, per un’affluenza totale del 21,6%.
L’affluenza minore è stata fatta registrare a Lezhë, dove hanno partecipato alle elezioni solo l’8,93% degli abitanti, seguita da Memaliaj (9.01%) e Shkoder (9.67%). D’altra parte, i municipi che hanno fatto registrare l’affluenza maggiore sono stati Pustec (55.44%), Librazhd (37.52%) e Tepelenë (36.59%). Il 25,86% d’affluenza, invece, per la capitale Tirana.
Circa 3,5 milioni di albanesi avevano diritto di voto per le elezioni amministrative del 30 giugno 2019: il numero di elettori è più alto dell’intera popolazione del paese di 2,8 milioni di albanesi. Mentre la popolazione di cittadinanza albanese totale è di 4,5 milioni.
Monika Kryemadhi: ora inizia la nostra battaglia
La leader del Movimento Socialista per l’Integrazione (il secondo principale partito dell’opposizione), Monika Kryemadhi, ha tenuto una conferenza stampa proprio dalla sede del suo partito:
“Quello di ieri è stato un tentativo fallito di istituire uno stato monista. Gli albanesi ha parlato in modo chiaro con la loro non partecipazione alle elezioni. L’opposizione deve farsi carico per la risoluzione della crisi nella quale l’Albania è stata portata da Edi Rama.
Gli albanesi oggi chiedono un’economia che garantisca loro un futuro. Chiedono di porre fine all’ansia e alla sofferenza. Non ci basta che gli albanesi abbiano rifiutato il regime monista di Rama, dobbiamo lavorare sodo per guadagnare la loro fiducia.
[…] Ora la nostra battaglia è per gli albanesi e per i loro figli. Ora inizia la battaglia per la rimozione definitiva della criminalità organizzata. Oggi l’85% degli albanesi è nostro alleato.” – ha detto Kryemadhi.
Edi Rama: socialisti, vi voglio davvero bene!
Ieri, invece, al termine delle elezioni si era espresso il primo ministro albanese, Edi Rama, proprio dalla sede del partito socialista:
“Per i socialisti e i simpatizzanti, da coloro che non mi hanno lasciato mai da solo grazie ai loro sforzi ostinati a coloro che sono venuti ad ascoltarmi con questo caldo e che hanno votato nella giornata di oggi, non trovo le parole giuste per descrivere quello che provo. Vi voglio veramente bene. Sono le parole migliori per me.” – ha affermato il premier Rama.
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Topalli: il PD non ha più potere
Con un lungo post su Facebook, l’ex presidente del parlamento albanese e esponente del partito democratico – Jozefina Topalli – si è sfogata riguardo le decisioni prese negli ultimi mesi dai leader del suo partito:
“Dopo circa tre decenni, il PD non ha più alcun potere. Il Partito Democratico non è più presente né in parlamento, né nei municipi.
Dando l’ordine di dimettersi in blocco dal parlamento, Lulzim Basha ha tradito più di 400.000 cittadini che hanno votato il partito. Dopo di questo, ha promesso che avrebbe creato un governo tecnico facendo cadere Edi Rama. Oggi, con il boicottaggio delle elezioni, non solo non ha raggiunto quest’obiettivo ma ha anche regalato a Rama tutti i municipi, tutto il potere.
Da oggi ogni cosa è cambiata. Il PD è fuori dal potere politico locale e nazionale, mentre Edi Rama ha conquistato tutto. Il Partito Democratico in pratica non esiste più. Questo è il più crudele dei delitti che i suoi leader potevano fare ai democratici.
Questo è l’atto più criminale contro il paese, che Lulzim Basha ha effettuato per i suoi interessi. […] Le persone libere non permetteranno più né a né ai tuoi 3-4 amici al potere e dell’opposizione di trattenere ancora nel dolore e nella sofferenza un popolo che ha già sofferto per secoli.
E’ tempo di far rinascere il partito democratico dalle fondamenta. E’ tempo di allontanare questa classe politica. I democratici, gli albanesi, ci riusciranno.” – si legge nel post su Facebook.