Chi sono i Peppa Marriti Band?
Il gruppo Peppa Marriti Band nasce a Santa Sofia d’Epiro, un piccolo paese di origine Albanese in provincia di Cosenza. L’idea di fondo della band è quello di coniugare le radici del rock con la tradizione e la cultura “Arbëreshe” (Italo-Albanese).
Numerose sono le partecipazioni ad importanti festival nazionali come Arezzo Wave, Adriatico-Mediterraneo, Sonica, Ampollino Sound, Festa della Musica, Suns Contest 2009, DemoFest Lamezia Terme, BunkerFest Pezë/Tirana (Albania), Java Kulturore Arbëreshe Skopje (Macedonia).
Le canzoni dei CD Rockarbëresh e Këndò! sono trasmesse da numerose radio Nazionali ed Internazionali, Rai Radio 1 “Demo”, Radio Rai “Notturno Italiano”, Radio Tirana in Albania, Radio West e Radio Urban FM in Kosovo.
Ospiti delle trasmissioni TV: “Italia chiama Italia” su Rai International, “La Storia Siamo Noi” su Rai Tre/Rai Educational e “Levante” su Rai Tre. Tra i protagonisti del film/documentario “Rock arbëresh” di Salvo Cuccia. Vincitori dei premi Etno (DemoFest) e Demo d’Autore (Sele d’Oro) 2010.
A Novembre 2013 è stato pubblicato il libro Rockarbëresh (edizioni Pendragon), distribuzione Feltrinelli.
A febbraio 2017 è stato pubblicato il terzo disco della band dal titolo Aj Ret anticipato da un video musicale girato da Arash Radpour.
Su una base musicale tipicamente rock, i concerti della band si aprono a sonorità balcaniche (accentuate dall’uso del violino), con riferimento ai canti tradizionali (Vjershë) e proseguono nel mondo della musica popolare e contemporanea.
Il fine del gruppo è quello di tutelare, attraverso la musica rock, la lingua e la cultura delle minoranze Italo-Albanesi, presenti nel Sud-Italia da più di 5 secoli.
La Peppa Marriti Band con “25 Gërsheta” nel nuovo videoclip in un luogo incantato della costa ionica calabrese
ALBANIA NEWS è lieta di annunciarvi l’uscita del nuovo videoclip della Cover “25 Gërsheta” della Band arbëreshe Peppa Marriti.
Nello scenario di un angolo di paradiso, in un posto incantato della costa ionica calabrese, e precisamente, nella località di Amendolara, a Torre Spaccata, laddove natura, storia e miti si fondano in armonia, prende vita il videoclip della cover “25 Gërsheta”, della Band arbëreshe Peppa Marriti.
In un luogo da favola, nei pressi di una vecchia torre di avvistamento, della Torre che era stata costruita nel ‘500 per avvistare i pirati turchi che giungevano dal mare, ribattezzata come “Torre Spaccata”, in cui vicinanze è situata un’isola cantata da Omero e dimora della ninfa Calipso, sotto la regia di Demetrio Corino, che è allo stesso tempo anche bassista della band Peppa Marriti, la Cover “25 Gërsheta” mette insieme la tradizione della vecchia canzone folkloristica albanese, la lingua arbëreshe, l’interpretazione rock della band, il coinvolgimento delle ragazze del gruppo folkloristico arbëresh “Shqiponjat” di Santa Sofia d’Epiro, con un esito magnifico al tributo di questo pezzo musicale tradizionale albanese, cantato da tanti anni in Albania ed interpretato già da diversi cantanti popolari albanesi.
Oh, 25 gërsheta
T’i numërova pa fjetaTi s’mi numërove dot
More djalë, borzilokMoj lajle, oj lule
Oh, sa e bukur moj që më je
Sono i primi versi della canzone folcloristica ormai nota in Albania, interpretata da diversi cantanti albanesi della musica tradizional popolare, che viene in una nuova versione, una cover totalmente innovativa della Band arbëreshe Peppa Marriti.
Un rifacimento del brano questo, reinterpretato da Angelo Conte, il solista della band che, aggiunge la lingua con l’accento arbëresh – denominatore comune di tutti i loro brani – ed il suono rock alla canzone storica albanese “25 Gërsheta”.
Intervista a Angelo Conte, il solista della Peppa Marriti Band
Oggi, il solista della band Peppa Marriti è presente nella redazione di Albania News.
Benvenuto su Albania News, Angelo! Complimenti per la realizzazione di questa nuova cover e del suo videoclip!
Grazie a voi per questa collaborazione di cui ne siamo ben lieti. Bentrovati!
Reinterpretare un brano tradizionale albanese, questo per la vostra band costituisce una novità, questa cover è la prima nel suo genere oppure ne avete lanciate altre in precedenza?
Devo dire che questa costituisce la prima cover da noi proposta, per quanto riguarda le canzoni tradizionali albanesi.
Invece, alla fase iniziale dell’attività artistica della Peppa Marriti Band, avevamo portato una versione tutta nostra dell’inno nazionale albanese.
Contiene un motivo particolare la decisione di riproporre proprio questa canzone oppure si tratta di una scelta prettamente casuale o artistica?
È una scelta venuta in modo totalmente naturale. Avevamo sentito la versione cantata magnificamente da Eli Fara e ci è venuta l’idea:”Perché non riproporla anche noi, nella nostra versione?”
Questo è uno dei più belli brani folkloristici albanesi.
Per cui abbiamo pensato di rendere omaggio all’Albania attraverso la nostra interpretazione del brano.
Quando sentiamo parlare dell’Albania, ci si riempie il cuore. È una tradizione ed una lingua che ci accompagnano da piccoli, da quando, curiosi, iniziammo a domandare ai nostri genitori:
”Ma perché noi parliamo proprio questa lingua?” E loro ci risposero con orgoglio che questa è la lingua e queste sono tradizioni dei nostri antenati, che venivano dall’Albania.
Inoltre, avevamo sentito questo brano durante le esibizioni delle danze del gruppo folkloristico arbëresh “Shqiponjat” di Santa Sofia d’Epiro, gruppo il quale ha visto per un lungo periodo come insegnante di danza, Mimoza, la quale veniva dall’Accademia di Danza di Tirana. Per cui, nelle loro esibizioni, sono stati inseriti molti brani di musica tradizionale e folkloristica albanese.
Io sono molto felice che di questo gruppo, fa parte anche mia figlia Maria Teresa. Lei tra l’altro è una studentessa universitaria, studia lingue, tra cui albanese ed inglese.
Il videoclip, dove è stato ambientato e realizzato? Chi sono i suoi protagonisti, o meglio, le ragazze protagoniste in abiti tradizionali? Qualche dettaglio specifico?
Il videoclip è stato girato presso il comune di Amendolara, in provincia di Cosenza. La location è Torre Spaccata. Le ragazze fanno parte del gruppo folkloristico “Shqiponjat “ di Santa Sofia d’Epiro. Sono Maria Teresa Conte, che è mia figlia, Martina Lavriani, Nunzia Baffa e Federica Meringolo.
Il regista del videoclip è Demetrio Corino, che è anche bassista della Peppa Marriti.
L’album “Ajëret”, il quale comprende anche la cover soprannominata, che riscontro sta ottenendo tra il pubblico?
Noi facciamo musica da ben 25 anni. Il primo disco l’abbiamo lanciato nel 2005, intitolato “Rock arbëresh”. Il secondo album uscito nel 2010 è stato quello intitolato “Këndo!” e invece, “Ajëret” è il nostro recente album, il quale ci trova in una fase di crescita artistica considerevole e di solidità come band.
Abbiamo inserito al suo interno anche il testo di una “vjershë”, un componimento in versi popolare arbëresh, che si recitava in pubblico tra la nostra gente.
Notiamo con soddisfazione l’effetto del potere universale della musica, durante varie nostre esibizioni in diversi paesini, i quali non conoscono la lingua arbëresh, ma che, attraverso i nostri suoni e la nostra musica, ci seguono con molto interesse.
Qual è l’origine ed il significato del nome della vostra band, Peppa Marriti?
Il nome Peppa Marriti deriva da questo:
Peppa Marriti era un signore di mezza età che viveva a Santa Sofia d’Epiro. Di nome faceva Diacono Attanasio, ma tutti lo chiamavano Peppa, diminutivo di Giuseppe, dei Marriti, cognome di famiglia.
Lui era un personaggio particolare. Viveva una situazione precaria, dovuto all’abuso di alcool e questo lo ha segnato, in quanto ha avuto problemi con la famiglia, è stato diviso dalla moglie ed emarginato dalla comunità.
Purtroppo l’alcool era quotidianamente presente nella sua vita.
Era professionalmente molto bravo, faceva il falegname e noi lo chiamavamo “un artista del legno”.
L’idea nostra iniziale di dare il suo nome alla nostra band è stata quella di dare voce alle persone che per l’appunto, voce non ne hanno, che vivono ai margini della società, oppure alle persone che per qualche motivo cadono e non riescono a reagire, ad alzarsi. Ce ne sono tanti purtroppo, c’erano all’epoca e ce ne sono tutt’oggi.
Noi lo incontravamo per la strade del paese e parlavamo insieme dei fumetti di Tex Willer e dei quadri di Marc Chagall.
Ricordo che quando siamo stati selezionati nel 1994 per Arezzo Wave, che era un festival molto importante per la musica emergente, lui girava nei bar di Santa Sofia con i giornali che riportavano la notizia della Peppa Marriti! Si vantava molto di questo!
Lui è morto nel 1996. È morto per l’abuso di alcool. Al contrario di ciò che spesso viene riportato anche su wikipedia, non è morto solo ed abbandonato del tutto dalla famiglia, perché viveva con la madre anziana.
Le figlie oggi vivono qui tuttora, noi le conosciamo, siamo amici.
Peppa lo ricordiamo spesso con le sue figlie, ripercorrendo il suo passato triste, ma purtroppo, la vita contiene anche di questi episodi delicati.
Quali, i vostri progetti futuri?
Di progetti futuri ne abbiamo diversi.
Abbiamo il desiderio di realizzare un nuovo disco, con cui rendere omaggio alla musica popolare arbëresh, raccogliendo delle canzoni interpretate da vari interpreti arbëresh della nostra terra, in quanto esistono molti appassionati di musica arbëresh, che cantano vecchie canzoni nostre tradizionali, ma che nella vita, loro si occupano di altro e non hanno mai potuto realizzare un disco professionale vero e proprio.
In più, vorremmo realizzare un disco acustico, in cui raccogliere le canzoni più belle dei nostri tre dischi.
Inoltre, abbiamo molto piacere di suonare in Albania. Abbiamo suonato qualche anno fa ed è stata una sensazione fantastica trovare ragazzi albanesi che cantavano alcune nostre canzoni.
Speriamo di ritornarci presto.
Questa intervista è disponibile anche in lingua albanese