Al grande schermo, l’attualità albanese gira letteralmente tra diversi regimi che hanno inciso sul suo passato e nel suo presente.
“Albania Si Gira”, 4° Festival del Cinema Albanese, si terrà dal 9 al 12 giugno presso la Casa del Cinema di Roma a Villa Borghese.
La quarta edizione della rassegna è organizzata dall’Associazione “Cultural Pro” sotto la direzione artistica di Nensi Bego e Fabio Bego.
Oltre ad Albania News ci sono diversi media partner dell’evento tra cui il centro studi e rivista Confronti.
I film proposti quest’anno mostrano com’era percepito il futuro in Albania durante il fascismo, il comunismo e nel periodo di transizione al fine di comprendere come tali idee sono riciclate nel presente.
L’obiettivo del Festival è quello di individuare i limiti della nostra capacità di programmare l’avvenire in quanto fortemente condizionato da narrazioni del passato che non offrono vie di fuga dalle crisi in atto.
INGRESSO GRATUITO FINO AD ESAURIMENTO POSTI .
-Ciao Nensi, benvenuta su ALBANIA NEWS.
Quando ha avuto inizio la vostra attività?
Ciao, grazie mille.
Il festival “Albania, si gira!” ha debuttato a Roma ad Aprile del 2019.
-Qual è stata la scintilla che ha fatto scaturire l’idea per questo percorso?
L’idea è nata a Fabio e poi l’abbiamo ampliata insieme, essendo lui un ricercatore di storia che si occupa di relazioni internazionali nei Balcani.
La prima edizione aveva come focus l’Italia e gli italiani visti dall’Albania e portava appunto il sottotitolo “L’Italia e gli italiani nella cinematografia albanese durante e dopo il comunismo”. Un cambio di prospettiva che diede anche il titolo al nostro festival “Albania, si gira!” come “ciak, si gira!” ma anche “si gira” intesa come girare il punto di vista del pubblico italiano. Il cinema è stato sin da subito proposto come un interlocutore sociale, in quanto da una parte documenta la storia forse meglio di ogni altra forma d’arte e dall’altra offre molte occasioni di riflessione e dibattito su temi contemporanei. Ed è per questo che ognuna delle quattro serate porta un tema specifico che viene trattato durante i dibattiti con studiosi ed esperti di diversi ambiti. La parte dei “talks” è quasi un evento a sé per quanto riguarda la parte organizzativa.
-A livello istituzionale, quale ente vi ha offerto il primo ed immediato supporto?
La prima edizione del festival fu organizzata insieme all’Ambasciata d’Albania e il Ministero della Cultura albanese e l’Archivio Centrale di Stato del Cinema d’Albania i quali hanno da subito sostenuto a pieno il progetto.
Nel 2020 il festival vinse il bando Estate Romana 2020-2022 ed è stato finanziato dal Comune di Roma e con il sostegno del Centro Nazionale di Cinematografia, l’Archivio Centrale di Stato del Cinema d’Albania, dell’Ambasciata d’Albania e del Kosovo oltre ai tanti partner di istituzioni italiane. È un progetto complesso che coinvolge tante istituzioni dalle cineteche, alle case di produzione e distribuzione a diversi dipartimenti universitari.
-Raccontaci un po’ di te e dei componenti del vostro staff.
La programmazione e direzione del festival è firmata Fabio e Nensi Bego ed è organizzato dall’associazione Cultural Pro della quale sono socia fondatrice e presidente. C’è poi l’ufficio comunicazione e social media manager nonché tecnici di diversi ambiti.
Cultural Pro è un’associazione culturale con sede a Roma fondata da un collettivo di professionisti del settore culturale che collaborano per promuovere iniziative artistiche, sociali ed educative le quali hanno come obiettivo quello di aumentare la consapevolezza e incoraggiare la comunicazione a livello nazionale e internazionale.
I progetti privilegiano l’interdisciplinarità e la multiculturalità e sono focalizzati sull’interazione e la compartecipazione tra opera e pubblico. L’associazione beneficia di un’ampia rete locale e internazionale di produttori culturali e il suo obiettivo quotidiano è quello di scoprire sinergie inesplorate per creare nuove forme estetiche e rinnovate visioni di futuro.
Le proposte dell’associazione si inseriscono nel panorama delle politiche culturali, sociali ed ambientali promosse da enti pubblici e privati nel settore creativo.
Fabio Bego, Esperto di storia, politica e cultura dei Balcani e dell’Est Europa ha pubblicato articoli in alcune delle riviste scientifiche più importanti del settore come Nationalities Papers (Cambridge University Press) Easter European Politics and Societies: And Cultures (Sage), Studies in Eastern European Cinema (Routledge) e Kwartalnik Filmowy (Istituto dell’Arte dell’Accademia di Scienza Polacca). Dal 2022 organizza il programma di film e dibattiti sul cinema e la società dei Balcani “Kinostories” a Bruxelles. È membro del gruppo di ricercatori Postcolonial Film Histories and Heritages.
Io sono filosofa, direttrice creativa, esteta e autrice. Ho un Master in politiche culturali e management della cultura e mi piace realizzare eventi che sfidano le abitudini e i luoghi comuni e che fungono da laboratori culturali atti a creare nuove possibilità di comprensione della vita e convivenza sociale.
-Per te, questa è un’attività volontaria oppure no?
Il festival, come tutte le attività dell’associazione, è gratuito. L’associazione non ha scopo di lucro e tutti i soci contribuiscono all’organizzazione degli eventi in base alle proprie disponibilità e capacità.
-Quali sono i film trasmessi finora?
Nelle sue quattro edizioni il Festival ha proiettato e tradotto 43 pellicole albanesi prodotte durante e dopo il regime e ospitato oltre 60 esperti di cinema, storia, letteratura, arte e società. Il primo anno abbiamo portato a Roma le pellicole 35mm dell’Archivio Centrale di Stato del Cinema d’Albania, la maggior parte delle quali non erano mai uscite dal nostro paese. Alcuni dei titoli che posso nominare sono: “Gjeneral Gramafoni”, “Koncert në Vitin 1936”, “Lulëkuqet mbi mure”, “Lindje Perëndim Lindje”, “Edeni i braktisur”, “Tirana viti zero”, “Përse kështu?” di Viktor Stratobërdha, “Neverland” e molti altri.
-Chi si occupa delle traduzioni e dei sottotitoli?
Le traduzioni sono a cura di Cultural Pro, i sottotitoli vengono creati in Italia.
-Qual è la frequenza delle performance di questo Festival? Questa è la sua quarta edizione, giusto?
Il festival è annuale e dura quattro giorni.
Si, questa è la quarta edizione.
-Quale è stato il suo eco in Albania e l’accoglienza del pubblico a Roma invece?
Il pubblico è misto italo-albanese. In Albania siamo stati ospiti lo scorso anno nel programma ABC-ja e mëngjesit.
In genere non abbiamo comunicato il festival in Albania, considerando che è pensato soprattutto per il pubblico italiano e gli albanesi che vivono in Italia. Il pubblico in questi anni è stato variegato ma in genere molto curioso di scoprire il cinema e la cultura albanese.