Oltre 2,6 milioni delle 19,3 in Germania nel 2017 con un background migratorio provengono da Bulgaria, Romania, Croazia, Serbia, Bosnia e Kosovo; sono questi i dati pubblicati dall’ufficio federale di statistica tedesco, Destatis.
Il rapporto – pubblicato il 1 di Agosto – afferma che nel 2017 un totale di poco più di 19,3 milioni di tedeschi aveva un passato migratorio, in aumento del 4,4% rispetto all’anno precedente. I risultati si basano su un microcensimento effettuato alla fine dello scorso anno. E’ definito come background migratorio “se loro, o almeno uno dei loro genitori, non è nato con la cittadinanza tedesca”.
Dei 2,6 milioni di persone con origini balcaniche, 859.000 hanno origini rumene, 398.000 croate e 273.000 bulgare, per un totale di 1,5 milioni di migranti che provengono dai tre nuovi stati membri dell’UE. I rumeni sono diventati la quinta minoranza in Germania, dopo i turchi, i polacchi, i russi e i kazaki, e rappresentano il 4% del numero totale di persone di origine straniera.
Inoltre, i dati contano 373.000 bosniaci, 433.000 kosovari e 324.000 serbi in Germania, che costituiscono oltre 1.1 milioni di persone provenienti dai tre stati ex jugoslavi. L’ufficio statistico, tuttavia, manca di dati sui nuovi arrivati da qualsiasi altro stato balcanico non appartente all’UE, a parte i turchi, che contano circa 2.700.000 persone.
Nel 2017, circa il 51% della popolazione con un background migratorio aveva acquisito la cittadinanza tedesca e circa il 49% di essi era straniero. Nel 2011, la precentuale di stranieri nella popolazione con un background migratorio era del 42%.
“Dal 2017, il microcensimento ha messo in discussione queste persone sulla ragione principale dell’immigrazione. La causa principale è rappresentata dai motivi familiari.” – afferma il rapporto.
La maggior parte delle persone che si sono trasferite dai Balcani è di età inferiore alla media, mostrano le statistiche. L’età media delle persone di questi paesi, infatti, è compresa tra i 28,4 dei kosovari ai 39,5 per i croati. I bulgari sono i secondo con l’età media più giovane, 30,2 anni, mentre i serbi, i bosniaci e i rumeni hanno una media di 38 anni.
Oltre 1,8 milioni di persone dei 2,6 milioni di migranti sono in età lavorativa (15-64 anni), con un ulteriore mezzo milione di persone sotto i 15 anni mentre la restante parte – meno di 300.000 – hanno più di 65 anni.