Era l’unico canale diretto tra le comunità straniere delle terre verdiane e la giunta comunale. “Il tavolo Immigrazione” di Parma fortemente voluto dall’ex assessore del welfare Lasagna, dopo una serie di difficoltà organizzative prende vita nell’aprile del 2010 sotto la giunta di Vignali.
Costituito da rappresentanti accreditati delle diverse comunità straniere presenti a Parma e con la collaborazione del comune, questo Tavolo è diventato un canale di riferimento per la comunicazione tra le Enti ed i nuovi cittadini parmigiani. Un ponte tra le istituzioni locali e gli stranieri residenti a Parma con lo scopo di portare ad una integrazione sia a livello sociale, che vede impegnate tutte le associazioni, sia a livello istituzionale.
Intorno a quel Tavolo con sede in via Melloni/1 a Parma, si è parlato e deciso la collaborazione tra il comune ed i stranieri nei molteplici progetti atti all’integrazione intrapresi dalle varie associazioni presenti nel territorio.
Ma dal 2010 ad oggi le istituzioni di Parma hanno cambiato forma e costituzione.
Poco dopo l’inaugurazione del Tavolo Immigrazione, il comune di Parma è stato travolto dagli scandali che hanno portato alle dimissioni dell’intera giunta comunale capitanata dall’ex sindaco Vignali di Parma Civica(Pdl). Dimissioni che hanno portato la Parma di Verdi ad un commissariamento dietro la guida iniziale della dott.ssa Cancellieri, oggi Ministro dell’Interno della Repubblica Italiana, e poi del dott. Ciclosi.
Dal quel momento, lamentano i vari rappresentati delle comunità che partecipavano al Tavolo, il silenzio da parte del comune si è fatto sempre più ingombrante ed assordante, raggiungendo il massimo con la consegna delle chiavi della sede di via Melloni in mano all’attuale sindaco di Parma, Federico Pizzarotti (M5S).
Il comune di Parma però comunica la propria piena disponibilità ad una collaborazione e ricorda come per i progetti di lunga scadenza e delicati dedicati al sociale occorre del tempo.
Un tempo troppo lungo per i rappresentanti del Tavolo Immigrazione.
“L’obiettivo del Tavolo Immigrazione era quello di costruire un ponte solido con le istituzioni locali e di dare voce agli stranieri.- ci spiega Gentian Alimadhi, rappresentante della comunità albanese della città al Tavolo Immigrazione. “Se nel periodo di commissariamento del comune di Parma,– continua, – si poteva comprendere il silenzio di Ciclosi, chiamato a fronte di un momento d’emergenza, con la giunta di Pizzarotti, sindaco scelto dai cittadini, il silenzio pare ingiustificato”
Silenzio che viene negato dal Comune richiamando alla memoria i rappresentanti delle comunità.
“Il Comune – dice il Portavoce del Sindaco, Marcello Frigeri,- non ha mai negato l’interesse e la volontà di allacciare i rapporti con gli immigrati. Il Sindaco ha semplicemente detto che occorre del tempo.
Il primo aprile del 2012,- continua Frigeri,- nella fase di costruzione e condivisione del progetto sulle nuove politiche del Welfare, erano state convocate presso la Sala delle Conferenze del Direzionale Uffici Comunali le Associazioni di immigrati di Parma ed i componenti del tavolo. All’incontro, però, avevano partecipato solo 5 associazioni e solo un rappresentante del Tavolo. I presenti, – aggiunge il portavoce- avevano manifestato l’interesse di partecipare alla vita della città ed è quello che intende fare anche l’amministrazione nel breve periodo.”
Un incontro quello di ottobre che porta il timbro dello stile del Movimento Cinque Stelle. Ciò che risulta infatti sia dal comune che dai presenti all’incontro vi era un’apertura di dialogo amichevole, un modo di fare democrazia del tutto nuovo nel sistema di amministrazione comunale parmigiano.
Uno stile che non tutti possono e sono disposti a comprendere quando si parla di incontrare le figure massime della gestione del sociale nel comune di Parma. Come Leonor Grossi, appartenente alla comunità argentina di Parma, nonché l’unica rappresentante del Tavolo Immigrazione presente alla convocazione, la quale tiene a precisare come l’invito che le era stato recapitato dal comune non era riferito al Tavolo ma alla sola persona.
“Durante quel incontro, – spiega Grossi – non sono stati proposti progetti a favore dell’integrazione sociale tra le diverse comunità e non c’è stata neanche la volontà di continuare a sviluppare i progetti già avviati con la precedente amministrazione per La Lotta alla Prostituzione e l’Assistenza Carceraria. Progetti che ci erano stati proposti con entusiasmo da parte dell’ex assessore del welfare Lasagna e dei quali abbiamo parlato e confrontato con degli ottimi risultati anche con il Questore di Parma, nonché i sindacati.”
I rappresentanti del Tavolo Immigrazione dichiarano un lungo periodo di silenzio anche dopo l’incontro di ottobre e diversi inviti da parte loro ad un meeting con le autorità dedicate al sociale del comune di Parma.
“Il lavoro volontario, quindi non retribuito, di consulenze per il comune e per le comunità straniere residenti a Parma che ha svolto il Tavolo Immigrazione, – ci tiene a precisare Chleo Dioma, rappresentante della comunità africana parmense nonché coordinatore del Tavolo,- è stato frutto di grande compattezza e sacrifici da parte di tutti i rappresentanti del Tavolo. Abbiamo gestito, – continua Dioma- gli orari dell’apertura della sede prendendo tempo alla nostra famiglia e dedicando tutto il nostro sapere all’aiuto della complicata macchina organizzativa delle amministrazioni e all’assistenza delle varie comunità.”
In seguito al silenzio dell’amministrazione comunale denunciato dal Tavolo Immigrazione, i rappresentanti hanno comunicato al Sindaco, all’assessore del Welfare e al Vicesindaco di Parma la decisione di consegnare le chiavi e di lasciare interamente in mano alla giunta la gestione dell’integrazione sociale. A questa comunicazione, confermata sia dal vicesindaco sia dai rappresentanti del Tavolo Immigrazione ha seguito un incontro bilaterale tra le mura del comune di Parma nel febbraio scorso, un incontro definito dai rappresentanti come amichevole, dove i rappresentanti del Tavolo Immigrazione venivano invitati a dare il proprio contributo a nuovi e diversi da prima progetti che la giunta intendeva intraprendere. La mancanza della continuità con i precedenti progetti e la non considerazione del Tavolo Immigrazione come consulente per avviare nuovi ed importanti progetti d’integrazione hanno portato i rappresentanti del Tavolo a considerare inesistente l’intento del comune di collaborare con loro.
“Nonostante la negazione agli inviti di confronto da noi più volte mandati al comune, – spiega il coordinatore del Tavolo – la sede di via Melloni/ 1 è sempre stata attiva fino a quando ci siamo trovati ad un fatto che a nostro avviso era la risposta inconfutabile della chiusura da parte dell’amministrazione comunale ad un eventuale collaborazione con il nostro Tavolo. La targa, – denuncia Dioma -davanti all’ingresso della nostra sede era stata rimossa.”
È stata questa quindi la famosa goccia che ha fatto traboccare il vaso. Da lì a poco infatti i rappresentanti del Tavolo Immigrazione hanno mandato una mail di comunicazione di consegna delle chiavi al Sindaco Pizzarotti, al suo vice Paci, all’assessore Rossi e alla stampa locale.
Nel momento della consegna delle chiavi in mano al primo cittadino di Parma, il sindaco Pizzarotti che ha accettato le chiavi si è presentato rispettoso e contemporaneamente stupito della decisione ed ha spiegato come da parte del comune non si era a conoscenza di una decisione di rimozione della targa, ma probabilmente vi erano lavori in corso di ristrutturazione dell’edificio.
Ma per i rappresentanti del Tavolo Immigrazione di Parma per voce di Dioma, “La consegna delle chiavi dopo la rimozione della targa davanti all’ingresso della sede era d’obbligo non solo per portare all’attenzione dell’amministrazione la situazione precaria in cui riversava la loro collaborazione ma anche a livello giuridico. Senza quella targa – continua Dioma – se qualcuno mi avesse trovato all’interno della sede, molto probabilmente nelle pagine del giornali si sarebbe potuto trovare la notizia di un negro intruso all’interno di un appartamento. Il nostro Tavolo era nato in collaborazione con il comune, con l’unico scopo di aiutare la cittadinanza a comprendere le culture diverse che risiedono nella città. In mancanza di collaborazione e di continuità nei progetti già avviati con la precedente giunta, ed in assenza di legittimità confermata agli occhi di chi non è del mestiere grazie alla targa davanti alla sede, la consegna delle chiavi era inevitabile.
D’altro canto il comune di Parma esprime dispiacere per quanto accaduto e conferma il desiderio ed il dovere di un impegno per una collaborazione proficua con la cittadinanza straniera atta all’integrazione sociale. Non vi è mai stato, secondo il comune di Parma, alcun intento di chiusura nei riguardi degli stranieri ma semplicemente il bisogno di progettare impegni prossimi di immediata necessità per l’intera comunità parmigiana.