Nella giornata di oggi il parlamento europeo ha votato la risoluzione in cui si sottolinea che Albania e Macedonia del Nord soddisfano i requisiti per l’avvio dei negoziati, esprimendo profondo disappunto per il mancato accordo.
Dei 578 deputati del parlamento, 412 hanno votato a favore della risoluzione nella quale si evidenzia che la Commissione Europea aveva raccomandato l’avvio dei negoziati con i due paesi e che lo stop del processo porterà destabilizzazione in tutta la regione.
La risoluzione, inoltre, menziona le riforme intraprese dai due paesi, come la riforma del sistema giudiziario in Albania e l’accordo di Prespa tra Grecia e Macedonia del Nord.
“Bisogna considerare i progressi della riforma del sistema giudiziario in Albania, che stabilisce le condizioni per il miglioramento dell’indipendenza, la responsabilità, la professionalità e l’efficienza delle istituzioni giudiziarie del paese e per il rafforzamento della fiducia delle persone nella magistratura.
L’accordo di Prespa del 17 giugno 2018 tra l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia e la Grecia è un accordo fondamentale che rappresenta un modello di stabilità in tutta la regione dei Balcani occidentali, che ha migliorato lo spirito delle relazioni di buon vicinato e della cooperazione regionale e che dovrebbe aprire la strada dell’integrazione europea per la Macedonia del Nord.” – si afferma nella risoluzione.
Dopo un summit di due giorni, i leader dell’Unione Europea non sono riusciti a trovare un accordo per l’avvio dei negoziati ufficiali di adesione con Albania e Macedonia del Nord con la Francia che ha posto il veto, mentre Danimarca e Paesi Bassi si sono opposti all’avvio dei negoziati con l’Albania.
Arba Kokalari: bisogna agire al più presto nei Balcani
L’eurodeputata di origine albanese, Arba Kokalari, la quale rappresenta la Svezia all’interno del parlamento europeo, ha fortemente criticato il presidente francese Emmanuel Macron per il veto posto all’apertura dei negoziati con Albania e Macedonia del Nord.
“Due anni fa, Macron parlava della democrazia europea. Sono d’accordo con questo ma oggi sono delusa per la decisione di non avviare i negoziati.
Noi dobbiamo incoraggiare questi stati che stanno costruendo una democrazia a proseguire su questa strada perché se l’Unione Europea non sarà presente nella regione, entreranno Cina, Russia e Arabia Saudita. Abbiamo bisogno di un’UE unita, dall’occidente all’oriente. L’Unione Europea deve agire al più presto.” – ha dichiarato Kokalari oggi al parlamento europeo.
La Lega contraria alla risoluzione del Parlamento europeo
Gli eurodeputati della Lega, insieme al loro gruppo europeo di Identità e Democrazia, di cui fa parte anche il Rassemblement National di Marine Le Pen, hanno votato contro la risoluzione approvata dal Parlamento europeo che sostiene l’avvio dei negoziati Ue con l’Albania e la Macedonia del Nord.
“Una buona politica commerciale europea eviterebbe l’impasse e il disaccordo tra Stati membri, che ancora una volta procedono ognuno con una propria politica estera” – ha detto l’eurodeputata leghista Anna Bonfrisco, proponendo di “utilizzare strumenti diversi dall’allargamento” per le relazioni tra l’Unione e i Balcani occidentali.
“L’Ue deve imparare da quanto accaduto con la Turchia”, ha aggiunto Bonfrisco, che ritiene vi siano “troppe minacce che arrivano” dall’area balcanica, “a partire dalla forte influenza cinese e russa, le grandi organizzazioni criminali, il terrorismo, le politiche di stampo oligarchico, cittadini con doppio passaporto turco e un’altissima percentuale di musulmani, che nascondono le insidie dell’islamizzazione, della radicalizzazione e l’infiltrazione di foreign fighters”.