Il 24 Maggio 2018, il fiume Valbona viaggerà verso la piazza Scanderbeg di Tirana, per ‘protestare’ contro le costruzioni idroelettriche che minacciano 30 km del suo corso.
Sotto il pericolo di una progetto di 14 centrali idroelettriche – tre delle quali sono già in costruzione – il fiume Valbona è uno degli ultimi fiumi selvaggi rimasti in europa e il cuore del Parco Nazionale di Valbona nell’Albania settentrionale.
L’artista contemporaneo Klod Dedja ha progettato un’installazione sonora e visiva che trasferirà il fiume simbolicamente e olograficamente dal Parco Nazionale di Valbona a piazza Scanderbeg, nella piazza centrale della capitale dell’Albania.
L’installazione consisterà in proiezioni di flusso come frame video, composti da una grande varietà di immagini-video. Lampade di allarme blu verranno installate in tutto il quadrato e il sistema audio sorround riprodurrà il suono originale del fiume.
Il progetto è coordinato da TOKA , l’ONG che guida la campagna contro le centrali idroelettriche all’interno del Parco Nazionale, Catherine Bohne (presidente in carica dell’organizzazione), Andi Tepelena (rappresentante della scena culturale indipendente in Albania) e Adelina Stuparu.
Il progetto è stato reso possibile grazie al sostegno finanziario della Guerrilla Foundation di Berlino, Lush UK, Heinrich Boell Foundation (Ufficio di Sarajevo) e di numerosi donatori provenienti dai Paesi Bassi che contribuiscono finanziariamente alle piccole sovvenzioni gestite dalla Fondazione Het Actiefonds.
Il concetto del fiume stesso ‘che inonda’ la piazza in segno di protesta, è stato preceduto dalle innumerevoli proteste organizzate a Valbona e Tirana per fermare la costruzione di centrali idroelettriche nel Parco Nazionale e dalle azioni legali delle comunità locali, che lottano ferocemente per proteggere il fiume e l’ecosistema che supporta.
Solo dieci anni fa i villaggi di montagna del parco hanno aperto la loro comunità isolata al mondo, e il Parco Nazionale di Valbona è ora considerato una delle migliori destinazioni all’aria aperta in Europa.
C’è molto in gioco e gli scienziati confermano le loro preoccupazioni. Uno studio recente ha rivelato che 49 specie europee di acqua dolce si estinguerebbero o perderebbero tra il 50 e il 100% della loro distribuzione nei Balcani a causa dei progetti di energia idroelettrica cumulativa nella regione.
La proliferazione dell’energia idroelettrica dovrebbe inoltre considerare i cambiamenti climatici: l’Europa sudorientale ha affrontato gravi siccità lo scorso anno, causando crisi energetiche, a causa della mancanza di risorse idriche che hanno insidiato la produzione di elettricità nelle centrali idroelettriche. Tuttavia, il numero di piccole centrali idroelettriche aumenta costantemente, nonostante i rischi.
La protesta del fiume è un appello ai responsabili delle decisioni per fermare la costruzione di centrali idroelettriche nel Parco Nazionale, per consentire agli appelli legali di procedere in modo da proteggere il fiume, l’ecosistema unico che sostiene e la comunità locale che vive all’interno del parco.