Ieri il programma ‘Top Story’ dell’emittente televisiva Top Channel ha dedicato un servizio al fiume Valbona, e sul massacro che ques’ultimo sta subendo a causa delle costruzioni senza criterio delle centrali idroelettriche.
Top Story: il massacro del fiume Valbona
Dal 2012 ad oggi, sono stati firmati 183 contratti di concessione per la costruzione di 524 centrali idroelettriche totali. Contro la costruzione di queste centrali, si era espresso anche l’ONU a Febbraio di quest’anno affermando che in questo modo l’Albania non stava rispettando gli accordi internazionali per la protezione dell’ambiente.
Il corso del fiume è stato modificato ed inserito in alcuni tubi dell’impresa di costruzione Dragobia Energy. I lavori in quest’area protetta hanno colpito negativamente anche i numerosi turisti che si recano a Valbona:
“E’ un fiume meraviglioso, che ci ricorda molto la nostra Svizzera per le montagne e le valli. Non è possibile che si stia costruendo qui.” – afferma una coppia di turisti svizzeri.
Come se non bastasse, verrà costruita anche una diga che andrà a formare una sorta di laghetto artificiale che sarà utilizzato come scorta di energia dalla compagnia. I lavori delle prime due centrali sono continuati per tutta l’estate nonostante la decisione del tribunale amministrativo di Tirana – datata 6 Giugno – di interrompere i lavori.
Inoltre, l’agenzia nazionale delle aree protette, la quale dovrebbe tutelare un’area come quella di Valbona, ha agito in maniera opposta: infatti, ha dato in concessione all’impresa Dragobia Energy una parte del territorio del parco, alla cifra irrisoria di circa 550€ al mese (70.000 lek).
Un punto fondamentale per il rilascio del permesso di costruzione era quello della discussione con i residenti locali, i quali accusano la compagnia di aver creato falsa documentazione visto che nessuno di loro era favorevole alla costruzione di idrocentrali. In particolare, alcuni residenti denunciano il fatto che alcune firme che risultano nella documentazione appartengono a persone decedute prima della creazione dell’atto pubblico (2013).
Il progetto delle altre centrali
Queste prime tre idrocentrali sono, purtroppo, soltanto la prima parte del massacro che subirà l’area del fiume Valbona. Un’altra concessione approvata dal governo Berisha (datata Agosto 2013), infatti, prevede la costruzione di ben altre 12 centrali idroelettriche da parte della compagnia Valbona Project Company.
I dubbi che pervengono – guardando la documentazione ufficiale – è che dietro a questa compagnia ci sia nuovamente Dragobia Energy (Gener 2), visto che entrambe le imprese risultano avere lo stesso indirizzo e la stessa compagnia contabile.
Le prime conseguenze negative della costruzioni delle centrali sono già evidenti: il numero di turisti quest’anno – come sostengono i residenti locali che hanno trasformato le loro abitazioni in guest house – è drasticamente sceso.
Questa è la situazione del parco nazionale di Valbona, lì dove le compagnie private stanno costruendo centrali idroelettriche senza permesso, creando conflitti tra i residenti locali falsificando le loro firme, danneggiando il turismo e distruggendo la natura.