E’ stato un risveglio traumatico per la città e il distretto di Korça a causa delle forti scosse di terremoto che hanno allarmato i cittadini.
L’istituto di geoscienze alle ore 08.00 circa di questa mattina aveva registrato undici scosse di terremoto, anche se l’ultima è stata registrata circa un’ora più tardi. La scossa di terremoto più percepita e che ha creato più danni è stata sicuramente quella delle ore 04:26 di magnitudo 5.3 della scala Richter, registrata a 14 km di profondità e con epicentro a 15 km dal villaggio di Floq.
I danni, fortunatamente, hanno riguardato soltanto le abitazioni. Tuttavia, gli abitanti della zona sono ancora scioccati:
“Siamo terrorizzati. I muri stavano per crollare e abbiamo paura di tornare nelle nostre abitazioni. Erano più di 50 anni che non percepivamo scosse di terremoto del genere.” – hanno affermato ad Ora News i cittadini più anziani della zona.
L’anno scorso, più o meno nello stesso periodo, una forte scossa di terremoto – con epicentro a nord di Durazzo – aveva fatto spaventare gli abitanti di Durazzo e della capitale Tirana. Un evento sismico caratterizzato da una serie di scosse di terremoto che avevano raggiunto una magnitudo di 5.1 intorno alle 11.00 in Albania, con epicentro a 31 chilometri a nordest della capitale. Anche in quel caso i danni si erano limitati esclusivamente alle abitazioni.
Il comunicato del ministero della difesa
Il ministero della difesa albanese ha reso noti, attraverso un comunicato, i danni provocati dalle numerose scosse di terremoto:
“Da quanto appreso fino ad ora dalla prefettura di Korça, la polizia di stato e l’ospedale regionale della città di Korça, informiamo che: le abitazioni danneggiate nei villaggi di Floq e Dvoran sono 70, 50 delle quali vecchie e inabitate. Nel villaggio di Qafezeze sono state danneggiate 10 abitazioni, 20 invece a Vidohove.
Dalle informazioni apprese dall’ospedale regionale di Korça, quattro cittadini si sono recati al pronto soccorso dell’ospedale per curare i danni di lieve entità provocati dalla caduta delle mura delle loro abitazioni.” – si legge nel comunicato