Un rallentamento della performance economica di Italia e Grecia (i principali partner commerciali dell’Albania) e le conseguenze della Brexit, influenzeranno negativamente le prospettive di crescita del PIL albanese per i prossimi due anni, riferisce l’ONU.
Le previsioni dell’ONU
Nelle sue prospettive economiche per il 2019, l’ONU prevede un rallentamento della crescita del PIL in Albania: dal 4,2% del 2018, infatti, si passerà rispettivamente al 4% del 2019 e al 3,8% del 2020. Previsioni leggermente inferiori rispetto al 4,4% entro il 2020 pronosticato dal governo.
Nel rapporto si evidenzia come il rallentamento degli scambi commerciali con l’Italia rappresenti una delle cause principali:
“L’Italia, che ha già un livello elevato di debito pubblico, ha dichiarato apertamente la sua intenzione di aumentare gli obblighi fiscali.
Ciò potrebbe creare potenzialmente uno scontro tra le linee guida stabilite dall’Unione Europea e le posizioni di politica fiscale nazionali.” – si legge nella pubblicazione.
Anche la Grecia, il principale investitore straniero nel paese, dovrebbe – secondo le previsioni – ridurre i rapporti commerciali con l’Albania, fino ad arrivare ad un minimo storico dell’1,5% nel 2020:
“Data l’importanza dei collegamenti commerciali, di investimento e di rimessa con l’Unione Europea, qualsiasi deterioramento delle prestazioni economiche dell’Unione Europea avrà conseguenze negative per l’intera regione dei Balcani occidentali.” – evidenzia il rapporto.
Inoltre, anche l’elevata disoccupazione e le infrastrutture inadeguate hanno un ruolo chiave nelle previsioni future del PIL del paese, ma anche della regione:
“E’ necessaria una crescita più forte per affrontare i diversi problemi della regione, come la disoccupazione e la necessità di reindustrializzazione.
Tuttavia, questa crescita è ancora limitata dalle infrastrutture inadeguate, dalla dipendenza dai finanziamenti esteri e da un contesto economico difficile.” – afferma l’ONU.
Brexit e la riduzione dei finanziamenti UE
Il rapporto continua affermando che la possibilità della Brexit (con o senza accordo con i leader dell’UE) potrebbe ridurre i fondi d’adesione all’UE per l’Albania e gli altri paesi candidati del 10-15%.
“A meno che gli altri stati non aumentino il loro contributo, la Brexit porterà ad una riduzione del 10-15% dei fondi strutturali di adesione.” – ha affermato anche la banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS).
Candidata all’UE dalla metà del 2014, l’Albania spera di avviare i negoziati di adesione il prossimo giugno anche se i leader europei hanno affermato che un eventuale semaforo verde dipenderà dagli ulteriori progressi con le riforme, per rafforzare lo stato di diritto e combattere la criminalità organizzata e la corruzione.