Inizieranno tra due mesi i lavori dell progetto per trasformare la ‘Piramide di Tirana’ dell’era comunista in Albania in un centro dedicato alla tecnologia, all’arte e alla cultura. La struttura abbandonata, quindi, sarà rivitalizzata come un centro multifunzionale per i giovani di Tirana.
“Entusiasta di iniziare finalmente la trasformazione della Piramide: una proficua collaborazione tra lo studio MVRDV, The_AADF, Tumo Center e il municipio di Tirana. Questa sarà l’epicentro culturale della gioventù albanese in un mix di arte, start-up e spazio pubblico.” – ha scritto in un post su Facebook il direttore generale della pianificazione e dello sviluppo urbano di Tirana, Joni Baboçi.
Il progetto prevede di aprire i livelli dell’edificio su tutti i lati, affrontando in questo modo l’atmosfera chiusa e inaccessibile esistente attualmente e riempiendola, di conseguenza, con luce e attività. Le travi di cemento, invece, che verranno utilizzate per comparse aggiuntive di strutture come padiglioni per eventi temporanei, costituiranno lo sfondo.
“Sebbene in passato ci fossero piani per trasformare questo
monumentale edificio in un teatro nazionale, cio non si è mai concretizzato lasciando in rovina questo fantastico edificio per oltre un decennio. La piramide di Tirana risorgerà diventando un nuovo centro di tecnologia e apprendimento per i giovani.” – aveva dichiarato lo scorso anno durante la presentazione del progetto Winy Maas, co-fondatore dello studio di architettura MVRDV.
La Piramide di Tirana
La Piramide di Tirana è un edificio simbolo situato nel boulevard principale della capitale albanese ed è stata costruita nel 1988 da famosi architetti albanesi guidati da Klement Kolaneci.
La sua costruzione aveva lo scopo prefissato di servire come museo per l’eredità del dittatore comunista Enver Hoxha. Ha soddisfatto questo fine per tre anni fino al 1991; da allora ha attraversato una serie di funzioni diventando un centro congressi, la sede del festival nazionale del jazz, una sala conferenze, un teatro, uno spazio espositivo, un centro culturale, il quartier generale della NATO per l’operazione Allied Harbour e una sede per concerti.
L’edificio non è solo un punto di riferimento della città di Tirana, ma è anche un qualcosa che racchiude la storia politica del paese degli ultimi sette decenni. E’ la rappresentazione del cambiamento radicale che lo stato albanese ha attraversato negli ultimi venticinque anni: dal totalitarismo a una società aperta che coltiva una fragile democrazia.
Questo edificio ha quindi il raro potenziale per diventare una riflessione su come una società ha bisogno di affrontare il trauma del passato affrontandolo, piuttosto che nascondendolo attraverso la demolizione.