Il movimento kosovaro ‘Vetëvendosje’ ha richiesto, ieri, al tribunale di primo grado di Tirana di registrare un centro sotto il nome di ‘movimento per l’autodeterminazione in Albania’, con l’obiettivo di promuovere la sua campagna di unificazione degli albanesi in un unico paese.
“Il centro lavorerà per sensibilizzare sull’unificazione e l’integrazione dell’Albania, e degli albanesi nelle strutture euro-atlantiche. Processi che dovrebbero essere raggiunti in maniera complementare.” – ha postato su Facebook uno dei membri di ‘Vetëvendosje’, Boiken Abazi.
Per la legge albanese, i centri sono considerati come organizzazioni, associazioni o fondazioni della società civile.
“Il centro ritiene che il modello neoliberista applicato nell’economia albanese abbia accumulato capitale nelle mani di pochi e abbia creato disuguaglianze estreme e povertà per la maggioranza della popolazione albanese.” – ha aggiunto Abazi.
Quest’ultimo è un figura di alto livello all’interno di ‘Vetëvendosje’; nato e cresciuto in Albania, vive da ormai un decennio in Kosovo.
Vetëvendosje
‘Vetëvendosje’ è stato fondato come movimento di strada nel 2005 allo scopo di opporsi a qualsiasi coinvolgimento internazionale negli affari interni del Kosovo.
Si è trasformato, successivamente, in un vero e proprio partito politico diventando una forza importante nelle elezioni parlamentari del Kosovo nel 2017, ricevendo il 27% del consenso popolare.
Il partito, guidato da Albin Kurti, si è a lungo opposto al dialogo con la Serbia sulla normalizzazione delle relazioni e ha promesso di tenere un referendum sull’unificazione dell’Albania in caso di salita al governo.
Tuttavia, questo trend non è stato confermato in Albania dato che i partiti nazionalisti non hanno riscosso successo nelle elezioni. Il partito ‘Kuq e Zi’, ad esempio, è arrivato ad un modestissimo 0,6% durante le elezioni del 2013, prima di scomparire definitivamente dalla scena politica.
Nonostante questo, storicamente, i leader politici albanesi – prima Sali Berisha e poi Edi Rama – hanno utilizzato la carta del nazionalismo come mezzo per raccogliere voti durante le loro campagne elettorali.
L’ex leader del partito democratico, a suo tempo, aveva promesso il passaporto albanese a tutti i cittadini kosovari mentre, più recentemente, il primo ministro ha promesso l’apertura delle frontiere nei punti di confine tra i due paesi.