La commissione centrale elettorale (KQZ) ha reso noto il risultato finale delle elezioni amministrative dello scorso 30 giugno, mettendo così la parola fine dopo 27 giorni al più insolito processo elettorale dal ’96 ad oggi.
Con quattro voti a favore e uno contrario, la KQZ ha reso ufficiali i risultati delle elezioni del 30 giugno: tutti i candidati eletti avranno tempo fino al 10 agosto per iniziare i loro mandati dopo l’atto di giuramento davanti ai consigli.
Il presidente della commissione, Klement Zguri, è stato l’unico a votare a sfavore della validità di queste elezioni così come era successo in qualsiasi decisione per l’organizzazione e la gestione di queste amministrative.
“Queste elezioni sono state accompagnate da un grande conflitto politico. I disaccordi continueranno anche dopo che avremo reso ufficiali i risultati del processo elettorale. Penso che questo conflitto continuerà ancora più a lungo.
Credo che la KQZ tra trasparenza e il camuffamento, tra neutralità e pregiudizio, tra legalità e arbitrarietà, abbia scelto sfortunatamente le seconde. Mi dispiace dire di non potare dare un voto positivo. Voterò contro. Voglio che questa ‘performance lavorativa’ della KQZ non diventi uno standard nel futuro.” – ha affermato il presidente della commissione, Klement Zguri.
Tuttavia, la restante parte della giuria votante la pensava diversamente. Secondo il vice-presidente Denar Biba e gli altri, infatti, nonostante sia state insolite, queste elezioni non meritavano il voto a sfavore del presidente Zguri.
I dati ufficiali
Sono stati 811.727 i cittadini che hanno preso parte alle elezioni amministrative dello scorso 30 giugno. I dati ufficiali fanno scendere di alcune migliaia di voti il partito socialista rispetto alle elezioni governative del 2017; in totale l’alleanza del partito socialista con altri partiti minori ha fatto registrare 716.621 voti a favore, ovvero 1555 mandati nei consigli comunali.
La sorpresa di queste elezioni è stato il grande numero di schede elettorali nelle urne dichiarate non valide: secondo la KQZ, sono state 44.000 quelle riguardanti le votazioni dei sindaci mentre 49.000 quelle riguardanti le votazioni dei consiglieri comunali.
I nuovi candidati eletti si insedieranno a partire dalla prossima settimana in un processo che potrebbe essere non così semplice data la resistenza dell’opposizione. A Devoll, ad esempio, l’ex sindaco democratico Bledjon Nallbani si è rifiutato di lasciare il suo carico dato che “l’opposizione non riconosce le elezioni amministrative del 30 giugno”. Una situazione che ha creato tensioni all’interno del municipio di Devoll.
“Mi aspettavo questo, perché in una conversazione telefonica Nallbani mi ha detto che non avrebbe lasciato il suo ufficio. Ma gli uffici appartengono allo stato e lunedì ci insedieremo in municipio. Non credo che ci saranno ulteriori scontri.” – ha dichiarato, invece, il neo-sindaco socialista di Devoll, Eduard Duro.