I tramonti sul lago di Scutari riempiono l’aria di un colore arancione, a metà tra il fuoco e l’argilla. Un carro trainato da un vecchio cavallo passeggia sulla riva, sullo sfondo qualche turista immerge i piedi seduto sul molo.
I tramonti sul lago di Scutari sono difficili da dimenticare. Poco distante da quelle rive si trova Vraka, un insieme di piccoli villaggi attraversati da una storia recente che li lega a doppio filo con la sponda italiana dell’Adriatico.
Francesca, Federico, Federica, Linda e Andrea hanno messo piede per la prima volta a Boriç, il villaggio centrale di Vraka, nell’estate 2011. Spaesati e curiosi sono partiti da Roma alla volta dell’Albania del Nord ad un campo di volontariato organizzato dall’AGESCI, la più grande associazione di Scout italiana.
Oggi a distanza di 6 anni 60 Miglia, l’Associazione nata da quella esperienza di vita, conta più di 20 soci e organizza attività in Albania e in Italia coinvolgendo più di 300 persone l’anno.
Italia-Albania: 60 Miglia, un ponte per lo sviluppo
“Saliti sul traghetto per tornare in Italia già sapevamo che stavamo lasciando un pezzo di noi a Boriç – ci racconta Francesca Remiddi, presidente dell’Associazione 60 Miglia – da quell’estate non abbiamo più smesso di tornare. Insieme ai nostri amici e collaboratori albanesi abbiamo deciso di fornire un supporto concreto alla popolazione di Boriç, creando un ponte di sviluppo e internazionalismo tra i nostri due Paesi.”
Da allora 60 Miglia non si è più fermata. Costruendo una rete di realtà del territorio, dalla parrocchia locale alle associazioni di Scutari e Roma, ha avviato e realizzato progetti di sviluppo nell’area di Vraka.
“Insieme ai nostri soci albanesi abbiamo da subito individuato e analizzato i bisogni della popolazione. – continua Francesca Remiddi – Vraka è un’area rurale, e nonostante l’Albania stia cambiando a vista d’occhio, le zone non urbane vivono ancora forti disagi soprattutto per l’assenza di servizi e infrastrutture.”
Oggi Entela e Albana possono frequentare uno dei migliori licei di Scutari grazie alle borse di studio promosse dall’Associazione; la popolazione di Boriç ha accesso a visite mediche gratuite e supporto infermieristico senza dover raggiungere Scutari e per 6 anni, ogni anno, più di 100 bambini hanno giocato nei campi estivi organizzati dai volontari italiani e albanesi.
Le attività continuano, mettiamoci in contatto
Le attività dell’associazione non si fermano però alla Terra delle Aquile, come ci spiega la presidente: “In Italia la percezione dell’Albania è ancora quella di un Paese lontano, Albania è una parola che fa viaggiare la mente alle migrazioni degli anni ’90 e niente più. Per questo uno dei nostri obiettivi è promuovere la conoscenza della cultura e delle tradizioni del Nord Albania tramite eventi culturali, spettacoli, cene sociali e attività nelle scuole di Roma.”
Francesca ci lascia con un appello alla società civile di Scutari: “Boriç e gli altri villaggi di Vraka si trovano a poco più di 6 km da Scutari. Ma questi 6 km equivalgono a 600 in materia di assistenza, servizi, qualità della vita e tutela dei diritti. Per sostenere concretamente la popolazione è necessario diminuire questa distanza, e per farlo è necessario creare una rete di associazioni e organizzazioni. La nostra proposta è semplice: mettiamoci in contatto per aumentare il nostro impatto.”
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