Ismail Ademi ha incontrato per Albania News, il candidato del Partito Democratico alle Elezioni Europee per la circoscrizione centro (Toscana, Umbria, Marche e Lazio), Franco Vaccari, professore di psicologia, impegnato da anni nella società civile.
È sua l’esperienza di Rondine, Cittadella della Pace, dove convivono ragazzi provenienti da paesi in conflitto, come nel caso dei serbi e dei kossovari.
La ringraziamo intanto per averci dato la possibilità di questa breve intervista. Lei è stato uno dei pochi candidati che ha preso una posizione chiara sui temi dell’immigrazione, prendendo anche una posizione positiva sulla neo legge regionale della Toscana sull’immigrazione. Cosa ne pensa a riguardo?
Io penso che a differenza di quello che i media ci vogliano far credere, la maggioranza degli italiani in fondo è accogliente e solidale. Di fronte ad un fenomeno epocale come quello dell’immigrazione penso che la politica debba governare questo processo e non alimentare le paure delle persone. Mi è capitato di indignarmi profondamente di fronte al respingimento di quei barconi fatti ritornare in Libia, e ritengo che debbano essere anche i sentimenti a guidarci nel nostro agire politico. La storia dell’umanità è nata sulle migrazioni e penso che continuerà anche dopo di noi. La soluzione sta nel cercare tutti insieme di costruire una società coesa, dove prevalga il rispetto reciproco e la condivisione di valori e principi democratici, dove diritti e doveri siano allo stesso livello. Le persone di origine immigrata sono e devono diventare ancora di più parte integrante della società in cui viviamo. La nuova legge regionale sull’immigrazione della Toscana, che sancisce alcuni principi relativi per lo più ai stranieri che regolarmente vivono ormai da anni qui, segna un passo di civiltà in avanti, ribadendo ancora una volta il concetto di uguaglianza tra persone che vivono sullo stesso territorio. Ritengo che questa sia la via maestra.
Se verrà eletto, e noi glielo auguriamo, siederà nei banchi del parlamento europeo. In quella sede si discuterà nel futuro breve anche di allargamento dell’unione europea. Lei che idea di Europa ha in mente? La vede cosi come è oggi oppure auspica un maggiore coinvolgimento anche di altri stati?
Personalmente ritengo che l’Europa debba allargarsi ancora di più, perché è proprio nella diversità che sta la ricchezza del futuro di questa grande famiglia. Nello stesso tempo l’Europa deve farsi carico di migliorare ancora di più i rapporti con i paesi del Mediterraneo, creando cosi un meccanismo di vicinato virtuoso che porti ad un arricchimento reciproco e ad un innalzamento dei standard democratici. Dobbiamo evitare di fare dell’Europa una fortezza, perché questo contribuirebbe solamente ad innalzare il livello di diseguaglianze nel mondo e farci allontanare dalla visione cosmopolita del nostro continente. D’altronde già oggi in Europa vivono oltre 50 milioni di immigrati, che in qualche modo hanno portato un po’ del loro paese già in Europa, senza aspettare le formalità di adesioni burocratiche.
Nel territorio dove lei vive, ma anche dove si è candidato (Toscana, Lazio, Umbria, Marche), la comunità albanese è molto radicata. Molti di noi auspicano un rapido processo di adesione dell’Albania all’interno della UE. Se dovesse sedere nei banchi dell’europarlamento, cosa potrebbe fare in questa direzione?
L’Albania è sicuramente un paese destinato a ritornare a pieno titolo nella famiglia europea, e come italiano non posso che essere un convinto sostenitore di questo. La comunità albanese è una di quelle più presenti e più integrate sul territorio, ho avuto anche personalmente alcuni studenti di origine albanese. Se siederò nei banchi del parlamento europeo, cercherò di portare l’esperienze positiva che io ho avuto con molti albanesi che vivono in Italia, sottolineando la maturità dei tempi affinché ci sia un’accelerazione del processo di adesione. Penso che i migliori ambasciatori dell’adesione dell’Albania nella grande famiglia europea dobbiate essere voi, che ormai vivete da anni in questo paese, ne siete cittadini e li rendete onore con la vostra presenza. Sicuramente potremmo lavorare insieme per implementare questo processo e di questo ne sono convinto.
La ringraziamo di nuovo per l’intervista concessa, dimostrando la sua attenzione su temi come l’immigrazione, la cooperazione e l’allargamento dell’Unione Europea. Questo dimostra una sensibilità che sapremmo sicuramente apprezzare. In bocca al lupo.
Grazie a voi per avermi dato l’opportunità di parlare alla comunità albanese in Italia, attraverso le vostre pagine e complimenti per il lavoro che fatte. Crepi.