Uno studio recentemente pubblicato dal Fondo Monetario Internazionale sulla redistribuzione del lavoro non retribuito, conferisce ai cittadini albanesi un record mondiale.
L’Albania, infatti, è prima al mondo in termini di manodopera non retribuita in relazione al prodotto interno lordo. Nel Paese delle Aquile questo valore ammonta a circa il 60% della produzione nazionale, più di qualsiasi altro paese al mondo.
La media mondiale è circa la metà di quella albanese, ovvero il 34% dei prodotti interni lordi. Il 60% dell’Albania si traduce in circa 8 miliardi di euro all’anno considerando il dato effettivo del PIL per il 2018: è questo il valore totale del lavoro non remunerato svolto dai cittadini albanesi.
Lavoro non retribuito
Cosa si intende con lavoro non retribuito o non remunerato? Si intende qualsiasi tipologia di lavoro svolto che non si traduce in retribuzione monetaria e che per la maggior parte, soprattutto in Albania, fa riferimento ai lavori domestici.
Tuttavia, anche attività di volontariato per associazioni (volontariato organizzato), aiuto offerto a parenti e conoscenti che non vivono nella stessa economia domestica (volontariato informale), fanno parte di questa categoria.
In altri rapporti, come in quello dell’ILO (l’organizzazione internazionale del lavoro), l’Albania risulta prima in Europa e seconda al mondo in termini di lavori domestici di donne e ragazze (6-8 ore al giorno), mentre per gli uomini la media è di poco inferiore all’ora. In questo senso, il FMI parla di circa 5 ore al giorno non pagate per le donne in Albania.
Più sono le ore non pagate e più sarà minore il PIL pro-capite e, di conseguenza, meno ore non pagate equivalgono ad un maggior PIL pro-capite. A livello macroeconomico si calcola il volume del lavoro non remunerato all’anno e se ne stima il valore monetario in relazione al PIL nazionale.
Per l’Albania, se tutto il lavoro non remunerato avesse una retribuzione monetaria, l’economia del paese – così come anche il PIL pro-capite – sarebbe il 60% maggiore di quello attuale.