Lo vedo quasi come un tautogramma in “M” quello che mette insieme tanti scorci italo-albanesi in gara questa edizione di Eurovision Song Contest 2019.
Mentre l’anno scorso di questo periodo scrivevo in modo analogo
Tautogramma in “E”:
“Ermal, Eugent, Eleni, Eurovision, Europa e Emigrazione”
n quanto presenti Ermal Meta, concorrente per l’Italia di origine albanese, Eugent Bushpepa, concorrente per l’Albania, Eleni Foureira, concorrente per il Cipro di origine albanese, quest’anno abbiamo in “M”:
“Microcosmo Mondo Musica Microfoni Maliqi Mahmood Misto Migrazione Mare Meritano Moltitudine Meraviglia.”
Un mix meraviglioso che produce solo bellezza!
Sale l’attesa per la finale dell’Eurovision Song Contest 2019
La kermesse canora europea giunta alla 64esima edizione, è arrivata alla fase clou: stasera, sabato 18 maggio alle 21:00 all’Expo di Tel Aviv, in Israele, si svolgerà la finale con 26 Paesi in gara.
Questa manifestazione – ça va sans dire -è sempre stata anche politica, oltre che artistica, per molti paesi.
Il contest ha suscitato storicamente tra un paese ed un altro, a seconda dei conflitti che correvano rispettivamente nel periodo in cui era in corso la kermesse canora europea, delle discrepanze nella sua organizzazione oppure qualche paese addirittura per questi motivi, ha boicottato l’evento.
Per cui, è ovvio che automaticamente anche il tifo dell’audience è in un certo modo, al di là del politically correct, non sempre riferito unicamente alla preferenza super partes di un brano in chiave musicale, bensì dall’influenza della nazione in gara.
Peculiarità di una manifestazione internazionale, come accade anche in competizioni sportive, noi italo-albanesi abbiamo appreso con entusiasmo la notizia della presenza sia dell’Albania, che dell’Italia nella serata finale di questa edizione, al di là forse anche delle nostre preferenze personali su questi singoli, con Jonida Maliqi per l’Albania e Mahmood per L’Italia.
Perché alla fine, diciamocelo chiaro: è vero che le nostre preferenze musicali sono individuali e la musica è universale, ergo senza “bandiera”, ma alla fine dei conti, questa kermesse canora è sempre stata una vetrina di voti ‘politici’.
L’Italia è rappresentata da Alessandro Mahmoud, in arte Mahmood, con ‘Soldi’.
Senza fare tanti preamboli: la canzone di Mahmood a me non piace particolarmente.
Non è il mio genere.
Non è meramente “musica italiana”.
E qua, è inutile che facciamo giri di parole.
Ad ogni modo, piacerà ai giovani e de gustibus non disputandum est.
Detto ciò, questo ragazzo merita di vincere all’Eurovisione o almeno di salire sul podio dei vincitori, per dare uno schiaffo ai pregiudizi che ha conosciuto e ha dovuto ingerire contemporaneamente alla vittoria sanremese, cose che forse nemmeno conosceva nel periodo antecedente a Sanremo e che indubbiamente erano da evitare.
Sicuramente gli hanno lasciato un sapore amaro.
I pregiudizi insensati su di lui, fomentati da un clima socialmente pericoloso e ostile – e per che cosa alla fine…?! – gli hanno creato dei disagi morali fino all’altro giorno nella sala stampa a Tel Aviv, quando ha dovuto affrontare delle domande davvero imbarazzanti da parte di alcuni giornalisti, facendo un focus sulle sue origini miste, sulla religione del padre del cantante, basandosi al suo cognome straniero e islamico, con rispettivi usi e costumi, cioè concentrandosi sulla sfera personale del ragazzo di Milano, piuttosto che sull’artista.
Più esagerato di così, non si può.
Mi sono sentita mortificata io stessa per l’attitudine e la mancata professionalità di quei giornalisti.
La musica di certo non è vittimismo.
La musica è espressione di libertà.
Che vinca la forza universale della musica, collante di varie ed intricate realtà, che hanno bisogno di stare insieme, invece di dividersi o allontanarsi!
Per l’Albania, Jonida Maliqi porta la canzone “Ktheju tokës!” -” Fa’ ritorno alla tua terra!”, che come si deduce già dal testo, è dedicata al fenomeno “Emigrazione”.
Ben per questo, tentavo perché no, in chiave divertente, di accostare all’inizio di questo pezzo, gli argomenti lineari su entrambi i nostri paesi Italia ed Albania inerenti a questa gara canora, con denominatore comune “l’emigrazione”.
Inoltre, Madonna sarà la superstar che giunge alla finale dell’Eurovision Song Contest in programma a Tel Aviv stasera, con il suo entourage di 160 persone e secondo quanto riferito dagli organizzatori, la popstar verrà pagata 1 milione di dollari per esibirsi in due soli brani.
Ah, dimenticavo:
anche lady Ciccone è frutto dell’emigrazione italiana negli Stati Uniti, guarda caso e con la sua musica ha abbattuto tanti muri.