La leader del partito LSI, Monika Kryemadhi, ha reso noto che il LSI si unirà al partito democratico nel ritirare i suoi deputati dal parlamento.
In una dichiarazione per la stampa fuori alla sede del LSI – dopo la riunione del gruppo parlamentare in cui ci sono state anche forti discussioni – la Kryemadhi ha spiegato che il suo partito considera come unica soluzione alle condizioni del paese le dimissioni in blocco dei suoi parlamentari.
“Il gruppo parlamentare LSI ritiene che ritirare i suoi deputati dal parlamento sia l’unico modo per ripristinare lo stato di diritto e la legittimità del governo.
Per questo, abbiamo incaricato il presidente del partito di intraprandere tutte le misure politiche obbligatorie per adempiere a questa decisione.” – ha affermato la Kryemadhi.
La leader del LSI ha voluto evidenziare come la decisione sia stata presa affidandosi pienamente alla soluzione politica – fornita dall’opposizione – di un governo di transizione che garantirebbe libere elezioni e l’apertura dei negoziati per l’adesione all’Unione Europea.
In mattinata è toccato al partito democratico
In mattinata, il partito democratico aveva ufficializzato il ritiro dei suoi deputati dal parlamento albanese come altro segno di protesta contro il governo di Edi Rama.
“Il gruppo parlamentare del Partito Democratico ha deciso all’unanimità di abbandonare i seggi in Parlamento derivati dai voti del crimine e della mafia nelle elezioni parlamentari del 2017.” – ha affermato in mattinata il leader del Partito Democratico, Lulzim Basha.
Quest’ultimo considera il paese in uno stato di emergenza nazionale, a causa di quella da lui chiamata ‘la cattura del governo in flagrante mentre rubava voti’. Tuttavia, non ha fornito dettagli su come evolveranno queste dimissioni in blocco.
La democrazia albanese ha assistito ripetutamente a casi di boicottaggio parlamentari – criticati dagli esperti internazionali – da parte di differenti partiti d’opposizione negli ultimi tre decenni, ma la dimissione in blocco di un gruppo parlamentare rappresenta un evento del tutto originale e mai accaduto.
Rama: niente dimissioni, opposizione è in crisi
Il premier albanese Edi Rama respinge la richiesta di dimissioni dell’opposizione che sabato scorso è scesa in piazza a Tirana, accusando il governo di brogli elettorali, corruzione e legami con la criminalità organizzata.
“Non replico nemmeno a queste accuse. Sono solo preoccupato perché questa politica del gettare fango non aiuta loro e nemmeno il Paese – ha detto Rama in un’intervista al Corriere della Sera – spero che il prima possibile la ragioni torni a prevalere sulla disperazione”.
Alla stessa opposizione che ha chiesto le sue dimissioni, Rama ha risposto: “Non ci penso nemmeno. Io ho avuto un mandato chiaro dal popolo, abbiamo una maggioranza netta in Parlamento e alla fine io ho un obbligo nei confronti dei miei connazionali. Non sono obbligato a dare seguito alle richieste della minoranza parlamentare. L’unico obbligo è il contratto con il popolo albanese che ci ha dato il voto per governare”.
Secondo il premier a essere in una “crisi profonda” sarebbe proprio l’opposizione, “che non è in grado di sfidare il governo politicamente”. “Questa minoranza è più debole rispetto alle elezioni del 2017: se andassimo a votare domani prenderebbe meno voti”, ha sottolineato.