La direzione del Partito democratico albanese (Pd) ha deciso ieri mattina di espellere l’ex primo ministro e storico leader, Sali Berisha insieme ad altri otto membri della “Commissione per il ristabilimento”.
Dopo 8 ore di riunione dell’organismo del Pd albanese, la direzione ha espulso anche un altro ex presidente dell’Albania, Bujar Nishani, insieme ad altri sette membri.
Il comunicato del Partito Democratico afferma che la decisione è stata presa dalla Presidenza all’unanimità dopo il violento e premeditato attacco dell’8 gennaio alla sede del Partito Democratico, che ha messo in serio pericolo la vita di membri della Presidenza, del Gruppo parlamentare, del Consiglio nazionale, dell’Assemblea nazionale, e gli stessi membri del partito che erano stati chiamati a una protesta dichiarata pacifica ma pronta a provocare spargimenti di sangue tra i democratici
Il PD comunica inoltre di aver deciso all’unanimità di sospendere con effetto immediato dall’appartenenza al Pd di 19 persone, e ove del caso da tutte le funzioni dirigenziali e dal Gruppo parlamentare del Pd.
La decisione finale è arrivata dopo le proteste organizzate dallo stesso Berisha lo scorso 8 gennaio di fronte la sede del Pd albanese che hanno portato a momenti di scontri e tensioni tra i sostenitori di Berisha e le forze dell’ordine.
Le violenze esplose sabato nella sede del PD sono il culmine dello scontro tra l’attuale leader Lulzim Basha e l’ex premier Sali Berisha per la guida del partito. Il conflitto è scoppiato dopo che Sali Berisha era stato sospeso dal gruppo parlamentare del partito in attesa di chiarimenti da parte delle autorità degli Stati Uniti, che hanno dichiarato l’ex capo di governo e la sua famiglia persone ‘non grate’.
Alcuni dei deputati che si sono visti in questo elenco hanno ritenuto la decisione priva di valore, non riconoscendo la legittimità degli organi di governo del PD.