Si è svolto il 18 Aprile l’incontro “Donne albanesi si raccontano” organizzato dall’Associazione albanese Scanderbeg di Parma in collaborazione con la scuola albanese. C’eravamo anche noi ad ascoltare e a farne parte. Ecco il racconto della nostra collaboratrice Sonila Alushi.
Le sedie sono posizionate in cerchio e alcune ragazze stanno ancora facendo le prove sulla recita che aprirà la serata. Sono in anticipo (non vedevo l’ora di arrivare) e chiedo scusa per questo, ma loro mi mettono subito a mio agio.
La Signora Elvira Lashi lavora con le ragazze sulla giusta intonazione della voce per ogni verso, per ogni parola. Lei è insegnate di cultura e musica albanese nella scuola di Scanderbeg Parma ed è anche ideatore e cuore di questa attività. Le ragazze la ascoltano con molto rispetto. Recitano e sono molto emozionate! Non capisco subito il perché!
La sala si riempie e tra noi, uomini e donne albanesi, ci sono molti uomini e donne italiane. Esprimo sorpresa per questo fatto!
“Senza gli uomini, tutto sarebbe inutile” dice Elvira. “Sensibilizzare l’un l’altra sulla libertà di agire, di essere, di scegliere e di vivere, va benissimo, ma da sole non potremo fare grandi cambiamenti. La loro presenza è fondamentale, noi siamo complementari non nemici gli uni degli altri. Vogliamo l’emancipazione della donna, ma insieme a quella dell’uomo. Noi possiamo e dobbiamo farlo insieme questo percorso.”
Lei è sempre in prima linea, nonostante la sua vita molto intensa divisa tra famiglia, lavoro e associazione! Una donna dalla forza e dalla energia straordinaria, madre di altre due piccole donne bellissime ed educatissime, la Signora Lashi riesce bene in tutto quello che fa.
L’ascolto con ammirazione mentre le persone formano questo cerchio come se fosse un tavolo rotondo dove il centro appartiene a tutti.
La serata si apre con i versi commuoventi che la poetessa Elide La Vecchia ha scritto per ogni donna, per ogni storia a lei raccontata.
Un contributo molto prezioso il suo che ci ha toccati profondamente. Sono esperienze forti che con tanta pazienza Elide ha ascoltato, ha interiorizzato per poi trasformarle in versi. Completamente in sintonia con i nostri mondi, con la nostra cultura, lei è riuscita a penetrare nelle anime trasformando in parole musicali i nostri sentimenti e anche il nostro dolore. Elide è una donna dalla anima straordinaria e dal cuore colmo di amore. Non lo dico io, lo dicono le sue poesie, scritte per noi, donne dell’oltre mare, vicine di casa e vicine anche di splendore.
Tra noi anche una ragazza italiana dagli occhi intelligenti e il sorriso limpido che riconosco subito: è Biancalaura Perlini, la giovane dottoressa che ha concluso i suoi studi con una tesi sul “Matrimonio albanese, storia ed evoluzione della figura della sposa dal Kanun ad oggi”. Un lavoro magnifico che ho avuto la fortuna di leggere e studiare con tanta curiosità.
Il suo intervento è di una obbiettività eccezionale! Nella sua ricca tesi, lei racconta parti importanti della nostra realtà con la delicatezza che solo chi vuole comprendere può provare e adoperare, per coglierne non solo la cruda verità, ma anche la meraviglia che ogni tradizione oralmente tramandata contiene. Per fare questo, lei ha studiato la nostra lingua, ha frequentato la nostra gente ed ha viaggiato in Albania toccando con mano le nostre tradizioni tanto affascinanti quanto titubanti!
Biancalaura sta studiando anche i nostri balli capendo che loro parlano, raccontano storie, leggente, unioni e separazioni. Ma non è stata solo lei che con tanto candore e amore ci ha imparati ed ha imparato comprendendo la nostra cultura abbattendo i confini.
Siamo stati anche noi a imparare tanto da lei: senza fare lezione, con la sua umiltà e pazienza, la giovane Dottoressa Perlini ci insegna che conoscere la diversità senza timori, è un atto d’amore verso il prossimo, verso il tuo simile. Lei ci insegna che l’amicizia è un processo, spesso doloroso, che passa tramite la conoscenza e l’empatia ed per questo importante e preziosa tanto quanto l’impegno che ci metti. Biancalaura, giovane donna, un po’ albanese ormai, ci insegna che la convivenza pacifica è possibile solo se consapevole.
Dopo la proiezione di un video documento dove Biancalaura racconta fatti storici e il dolore del popolo çiamuriota, la serata si conclude con il premio a sorpresa per la Dottoressa Perlini che il Signor Adem Aliu, rappresentante dell’Associazione nazionale albanese “çameria”, le ha consegnato in segno di ringraziamento per il suo contributo nello studio e la divulgazione della cultura albanese.
Mi sono molto commossa perché sul tema donne, e specialmente donne albanesi, sono particolarmente sensibile e non solo in quanto donna, ma anche e soprattutto perché le mie radici sono in quella terra che per molti versi è ancora dolente. E anche perché sono nipote, figlia, madre di donne albanesi dalla forza e bellezza straordinaria. Con bellezza non intendo solo quella fisica, quella visibile agli occhi. Con bellezza intendo quella dei valori, delle doti, della sensibilità, dell’energia. Quella bellezza che splende e scalda e che tutte le donne, specialmente quelle mediterranee, possiedono.
Ringrazio di cuore tutte: Elvira, Elide, Biancalaura, Aida, Loreta, Sindi, Debora, Zybere, Alessia per i loro contributo e per le emozioni che mi hanno regalato. Un Grazie speciale a tutti i membri di Scanderbeg e della scuola albanese di Parma per la bellissima serata. E’ stato un onore essere vostra ospite.
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