Peza è il luogo dove si è tenuto uno degli eventi più importanti per l’unificazione degli albanesi contro gli invasori stranieri durante la seconda guerra mondiale: lì, infatti, si è riunito il parlamento per la conferenza di Peza del 16 Settembre 1942.
Conferenza in cui vennero prese alcune importanti decisioni, come:
- La creazione del fronte anti-fascista, dove avrebbero parte gli anti-fascisti indipendentemente dalla loro fede e dalle loro idee.
- La mobilizzazione del popolo in guerra contro il dominio fascista.
- L’istituzione del consiglio nazional-liberale in tutto il paese.
- L’istituzione di un’Albania libera, indipendente e democratica dopo la guerra.
- L’alleanza dell’Albania con la coalizione anti-fascista anglo-sovieta-americana.
Oggi, dopo 77 anni, si ricorda l’evento in cui sono state costruite le fondamenta dell’unificazione nazionale.
Le dichiarazioni della politica albanese
Tra i presenti della politica albanese per la cerimonia anche il presidente della Repubblica, Ilir Meta, il sindaco di Tirana, Erion Veliaj, e il vice primo ministro, Erion Braçe. Meta e Veliaj, inoltre, sono stati fotografati durante una stretta di mano, evento molto raro visto quanto accaduto negli ultimi mesi nell’ambiente politico albanese.
“Peza è un luogo sacro per tutti gli albanesi. Peza fu martirizzata, bruciata ma non si consegnò mai agli invasori. La conferenza di Peza ha gettato le basi per l’antifascismo ed è stata la prima conferenza pluralista.
L’anniversario della liberazione ci invita a preservare i valori per l’educazione delle generazioni, poiché tutto ciò che l’Albania ha oggi è grazie al sacrificio. Oggi l’obiettivo nazionale è l’integrazione e non dovrebbe essere ritardato dall’antagonismo politico.” – ha dichiarato il presidente Meta.
Il vice primo ministro Braçe, invece, ha inviato forti messaggi a coloro che affermano che non ci sia stata una guerra.
“Siamo abituati a sentire che la guerra non è esistita e che non vi sono stati martiri. La guerra non è stata costruita, è stata dura ed ha portato a spargimenti di sangue. Durante questa guerra non abbiamo commesso errori, il popolo albanese non ha commesso errori nell’organizzazione della resistenza.
Non siamo rimasti delusi quando siamo venuti qui a Peza e abbiamo invitato il popolo albanese ad unirsi. Non ci siamo sbagliati nel fondare l’esercito nazionale per la liberazione. Non dimenticate il tradimento e i traditori.
I governi avevano dichiarato guerra a Inghilterra, Francia e Stati Uniti. Furono le persone a correggere le decisioni di quei governi, furono gli albanesi ad unirsi nella più grande coalizione anti-fascista. Furono albanesi, uomini e donne, ragazzi e ragazze a dare libertà e indipendenza a questo paese.” – ha dichiarato Braçe.
La conferenza di Peza
I successi raggiunti nella guerra comune del popolo albanese contro il fascismo resero possibile la conferenza di Peza il 16 settembre 1942. Ad essa parteciparono rappresentanti delle diverse correnti politiche del paese, ma prevalse il partito comunista guidato da Enver Hoxha.
L’organizzazione del popolo prese il nome di Fronte Nazionale di liberazione. Questo fronte sarebbe divenuto un’organizzazione pluralista e organi di esso, per la mobilitazione del popolo in armi, sarebbero stati i consigli nazionali locali di liberazione. Questi consigli furono accettati da tutti i partecipanti, ma essi non dovevano essere dominati da un’unica forza politica.
Le discussioni che furono fatte, durante la conferenza, per la denominazione dei gruppi partigiani e per l’apposizione della stella rossa sul cappello portarono allo scontro di alcuni nazionalisti con il partito comunista. La conferenza scelse l’organo dirigente del fronte, il consiglio comune nazionale, composto da alcuni membri scelti dal PKSH (Partito Comunista).
Le decisioni della prima conferenza furono ben accolte dal popolo e seguirono alcune azioni militari, come quella nella città di Skrapar, che portò alla liberazione di questo paese. Il 17 Settembre del 1942 nella città di Tirana fu organizzata una protesta da parte delle donne.