L’Associazione Avvocati Albanesi in Itali si rivolge al Presidente del Consiglio dei Ministri, Avv. Giuseppe Conte, con una lettera nella quale indica le criticit\u00e0 della normativa sull’immigrazione e cittadinanza e auspica una riforma che metta la persona al centro della stessa. La tutela della dignit\u00e0 dell’individuo e la sua legittima aspirazione di migliorare la propria esistenza.<\/p>\n
L’intervento si ritiene necessario al fine di superare una normativa anacronistica, rompere definitivamente con la combinazione strumentale di “immigrazione \/ sicurezza” e trattare l’immigrato come un futuro cittadino. Di maggiore importanza si ritiene anche l’apertura di una discussione sulla riforma dello ius soli, che attualmente esiste, e renderlo effettivo affinch\u00e9 i ragazzi nati in Italia e quelli qui arrivati in tenera et\u00e0 siano riconosciuti, accettati e trattati da cittadini italiani visto che \u00e8 l’unico paese in cui siano mai vissuti. L’AAI non si limita ad individuare le criticit\u00e0 ma ,vista la preparazione e il vissuto dei propri membri, si mette a disposizione per condividere questo patrimonio professionale e umano e contribuire alla auspicata riforma.<\/p>\n
Ecc.mo Signor Presidente del Consiglio dei Ministri<\/em><\/strong><\/p>\n Avv. Giuseppe Conte<\/em><\/strong><\/p>\n La nostra associazione, Avvocati Albanesi in Italia, \u00e8 formata da avvocati e giuristi di origine albanese che vivono e lavorano in Italia da tanti anni. Ci siamo formati, non solo professionalmente, nelle scuole e nelle universit\u00e0 italiane.<\/em><\/p>\n Tanti di noi operano nel settore dell\u2019immigrazione e della cittadinanza italiana, oltre ad avere vissuto, in prima persona, l\u2019applicazione della normativa di riferimento e possiamo affermare, con cognizione di causa, che le materie in questione necessitano di una regolamentazione uniforme urgente!<\/em><\/p>\n Per questo motivo, vista la delicatezza della situazione socio politica del nostro Paese, (perch\u00e9 l\u2019Italia \u00e8 il nostro Paese), auspichiamo che il nuovo Governo voglia dare impulso al legislatore affinch\u00e9 intervenga in maniera organica nella materia di immigrazione, \u201cstracciando\u201d gli interventi effettuati in maniera \u201ccaotica\u201d come abbiamo avuto modo di vedere nel corso degli anni, sia a causa delle differenti connotazioni politiche dei Governi di volta in volta in carica, sia per ragioni contingenti.<\/em><\/p>\n Riteniamo che l\u2019auspicata riforma metta al proprio centro la persona in quanto tale, la sua dignit\u00e0 e la sua legittima aspirazione di poter migliorare la propria esistenza e quella dei propri figli. Bisogna abbandonare la politica migratoria che ha sempre visto l\u2019immigrato come colui che \u201cfa i lavori che gli italiani non fanno pi\u00f9\u201d trattandolo, invece, come un futuro cittadino e, in questa ottica, accompagnarlo e formarlo affinch\u00e9 non risulti pi\u00f9 un diverso ma solo come un vicino con il quale condividiamo i valori e i principi cristallizzati anche nella Carta Costituzionale.<\/em><\/p>\n Ci auspichiamo un intervento anche nelle politiche di naturalizzazione, promuovendo coloro che si sono formati nel Territorio Nazionale, facendo propria la storia, l\u2019arte e la cultura di questo Paese (che non ci stancheremo di chiamarlo il nostro Paese). Ridurre i tempi, irragionevolmente prolungati con il D.L. 113\/2018, poich\u00e9 una persona che vive regolarmente da oltre 10 anni, qui si \u00e8 formata e contribuisce al benessere comune, debba sentirsi accolta e non frustrata. Una procedura pi\u00f9 snella, nella quale i criteri di riconoscimento siano s\u00ec oggettivi, ma valutando effettivamente ed individualmente le storie ed i progressi degli interessati, \u00e8 necessaria e fattibile.<\/em><\/p>\n Il pi\u00f9 importante e necessario sarebbe, a nostro avviso, un intervento organico anche sul c.d. IUS SOLI. Si tratta, Signor Presidente, di dare atto che questi ragazzi che nascono nel nostro Paese, da persone che vi risiedono regolarmente, sono nostri concittadini! \u00c8 una battaglia di civilt\u00e0, di un giusto riconoscimento nei confronti del futuro del nostro Paese affinch\u00e9 questi ragazzi sappiano, sin da subito, che questa \u00e8 casa loro.<\/em><\/p>\n In merito alle politiche relative ai richiedenti asilo, non possiamo che riconoscerci nelle parole del Presidente della Repubblica in sede di emanazione del d. l. 113\/2018, di cui alla nota del 04\/10\/2018.<\/em><\/p>\n Per chiudere Signor Presidente, la nostra associazione, sar\u00e0 onorata di contribuire qualora venisse concessa l\u2019occasione, negli eventuali progetti che il governo vorr\u00e0 mettere in atto nell\u2019auspicata riforma in materia.<\/em><\/p>\n