{"id":12521,"date":"2014-05-19T19:25:54","date_gmt":"2014-05-19T17:25:54","guid":{"rendered":"https:\/\/www.albanianews.al\/?p=12521"},"modified":"2022-02-13T19:41:42","modified_gmt":"2022-02-13T18:41:42","slug":"la-peccatrice","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.albanianews.al\/lettemigra\/racconti\/la-peccatrice","title":{"rendered":"La peccatrice"},"content":{"rendered":"

Sent\u00ec la sveglia, la spense e rimase ancora immersa nel calore delle coperte, \u00a0il freddo aveva cominciato a bussare alle porte. Oggi era il suo turno per andare a raccogliere la legna in cima alla montagna, e la sorella pi\u00f9 grande avrebbe portato le pecore e la mucca a pascolare. Si era svegliata piena di pensieri, nelle orecchie le rimbombavano le urla del capo della brigata del giorno precedente.<\/p>\n

Lui era capo brigadiere della cooperativa dove Marie lavorava, da due anni, e sul suo conto giravano brutte voci. Mentre scaricava il peso delle cipolle raccolte che aveva dentro la cesta sulla schiena, lui si era avvicinato e le aveva toccato il seno. Il primo pensiero che venne a Marie era di guardare che non ci fosse nessuno intorno a loro, e poi si era girata di scatto e gli aveva dato uno schiaffo. – Ma come ti permetti brutta zitella? – Aveva urlato Leke, non far finta che non ti piace e che nessuno ti abbia mai toccato prima d\u2019ora, altrimenti alla tua et\u00e0, qualcuno ti avrebbe gi\u00e0 sposata, questo schiaffo ti coster\u00e0 caro. La immobilizz\u00f2 contro il muro del magazzino, in un angolo dove non filtrava neanche un filo di luce ed inizi\u00f2 a baciarla ed a toccarla. In quel momento, arriv\u00f2 una delle ragazze che lavoravano con lei, per aiutarla a scaricare il peso che portava sulla schiena. Cos\u00ec, Leke, dovette lasciarla ed allontanarsi per la pesatura delle cipolle che l\u2019altra donna aveva raccolto.<\/p>\n

-\u201cMarie alzati, farai tardi, rischi di tornare a casa quando gi\u00e0 sar\u00e0 buio, ed oggi sei sola, la mamma di Vera mi ha detto che non verr\u00e0 con te per la raccolta della legna perch\u00e9 ha la febbre. \u201c La voce della sorella le stava dando fastidio, ancora di pi\u00f9 della voce del brigadiere del giorno prima. Era per colpa sua se Marie a ventidue anni era ancora una \u201czitella\u201d. Erano sette sorelle, si erano sposate tutte tranne Drita e lei. Drita aveva quattro anni di pi\u00f9. All\u2019et\u00e0 di diciassette anni aveva avuto qualche richiesta di matrimonio, ma i genitori non avevano accettato nessuno, non perch\u00e9 i pretendenti non fossero\u00a0stati all\u2019altezza, ma perch\u00e9 non avevano alcun altro figlio in casa, a parte lei e Marie, che li aiutasse con il bestiame, a lavorare la terra ed andare a raccogliere la legna ed il fieno. Inoltre Drita non aveva alcuna dote, non sapeva ricamare, non era bella e non aveva nemmeno un fisico che la caratterizzasse particolarmente.<\/p>\n

Al compimento dei diciannove anni di Drita, gli occhi dei pretendenti si posarono su Marie, che stava crescendo come un fiore, occhi azzurri come il mare, capelli color del grano e una pelle bianca e lucida. Marie aveva tutto, oltre alla sua giovinezza, ma una sola \u201cmaledizione\u201d, la maledizione della legge delle montagne: non avrebbe potuto sposarsi prima della sorella maggiore. – Marie, alzati, maledizione, che il diavolo ti possa entrare nel corpo, continu\u00f2 sua sorella, bestemmiando. Le bestemmie, per Drita, erano diventate uno sfogo della sua rabbia, per non essere stata mai accettata come donna, ma soltanto come \u201cmacchina\u201d da lavoro.<\/p>\n

Marie cerc\u00f2 di assecondare le grida di sua sorella, mise i pantaloni con sopra la gonna e due maglie di lana, scese nella stalla per prendere la corda per legare la legna e salutare la sua pecora preferita come faceva ogni mattina prima di andare al lavoro. Risal\u00ec di nuovo in casa e prese la sua borsa dove la sera prima aveva preparato il pane, una cipolla tagliata a met\u00e0 con un po\u2019 di sale e \u201cturshi\u201c (pomodori verdi sotto sale). Quello sarebbe stato il suo pranzo, poi si ferm\u00f2 ancora al torrente del paese dove riemp\u00ec una borraccia di acqua gelida e poi prese il sentiero ripido e insidioso.<\/p>\n

Il sole aveva gi\u00e0 appoggiato i suoi raggi sui bordi frastagliati della montagna, e Marie si sent\u00ec meglio pensando che non avrebbe patito tanto il freddo, nonostante lass\u00f9 in alto avrebbe trovato un tappeto scivoloso e cristallino di brina. Aveva deciso di non correre come faceva sempre, non tanto per la strada pericolosa, quanto perch\u00e9 le capitava poche volte di stare da sola immersa nei suoi pensieri.<\/p>\n

Strada facendo pens\u00f2 ancora al brigadiere; era un bel ragazzo, laureato, ma per niente serio, in pi\u00f9 erano parenti di settimo grado. Non poteva nemmeno sognarlo, sapeva benissimo che la legge delle montagne proibiva i matrimoni fino al nono grado di parentela, e anche con persone del villaggio, e inoltre si supponeva che potevano avere un\u00a0legame di sangue, e quindi i figli concepiti nascere con seri problemi di salute. Si ricord\u00f2 delle sue sorelle sposate, che abitavano una pi\u00f9 distante dell\u2019altra, le quali si univano alle loro famiglie soltanto in qualche occasione speciale, come per un matrimonio o un funerale.<\/p>\n

Ultimamente, sempre di pi\u00f9 si sentiva vuota dentro e senza desiderio di vivere. Cos\u00ec, immersa nei suoi pensieri, non si accorse nemmeno che era giunta nel bosco, per met\u00e0 spoglio dalle foglie. Le guance le si erano arrossate a causa del sole e il freddo. Non era passata pi\u00f9 di mezz\u2019ora quando sent\u00ec dei passi avvicinarsi a lei. Non ci fece caso subito, visto che proprio il sabato anche altri andavano per la raccolta della legna, ma poi si accorse che i passi erano di Leke e nel suo cuore avvert\u00ec un brutto presentimento. \u2026\u2026\u2026\u2026\u2026\u2026\u2026\u2026\u2026\u2026\u2026\u2026\u2026\u2026\u2026\u2026\u2026\u2026\u2026\u2026\u2026\u2026\u2026\u2026\u2026………………………………………..<\/p>\n

Il pullman fermo alla stazione si stava riempiendo poco per volta. Marie aspettava sul marciapiede senza il desiderio di salirci. Aveva la sensazione che quel viaggio sarebbe stato senza ritorno. Guardava le persone gi\u00e0 sul pullman e le sembr\u00f2 che parte di loro era come se non si fossero ancora alzate dal letto, qualcuno si era portato anche le coperte. Erano le quattro del mattino. A quell\u2019ora non c\u2019era ancora il soffocante caldo estivo di giugno. Marie, con le lacrime agli occhi, guard\u00f2 di nuovo sua madre, ma il suo sguardo si imbatt\u00e9 in due occhi color giaccio… lei era immobile, con quella durezza nel cuore che la caratterizzava, nemmeno una lacrima, o un segno di piet\u00e0 sul suo viso.<\/p>\n

Doveva salire, altrimenti rischiava di rimanere senza un posto a sedere fino a Tropoje. Salut\u00f2 prima sua sorella. \u201cArrivederci Drita, non so se ci vedremo ancora\u201d. La sorella la strinse fra le sue braccia asciugandole le lacrime e poi le disse; \u201c Ma che dici? Certo che ci vedremo ancora. E non dimenticarlo, nonostante tutto quello che \u00e8 successo io ti vorr\u00f2 sempre bene\u201d.<\/p>\n

In verit\u00e0 sua sorella le voleva bene, a suo modo, ma aveva anche aggiunto \u201cnonostante quel che \u00e8 successo\u201d Quella parola le si conficc\u00f2 nel cuore come una freccia. In quel momento le arriv\u00f2 alle orecchie la voce dura di sua madre, come un urlo.\u201d Basta, ora sali su quel pullman\u201d. Si volt\u00f2 verso di lei per abbracciarla, ma le sue mani rimasero sospese nell\u2019aria. Lei le aveva gi\u00e0 girato le spalle. Scendeva una leggera pioggia estiva. Maria alz\u00f2 la testa in su, verso il cielo, in modo che le lacrime, che le erano arrivate fino alla bocca, mischiandosi con la pioggia le sarebbero sembrate pi\u00f9 dolci. Aveva bisogno di carezze e quelle gocce di pioggia le avrebbero alleggerito il peso del suo dolore infinito. Ma in quel viaggio, avrebbe portato con s\u00e9 anche il peso della coscienza dei suoi familiari.<\/p>\n

Aveva chiesto perdono a sua madre migliaia di volte, senza capirne il motivo. E lei non l\u2019aveva perdonata. Le aveva detto di chiedere perdono a Dio. Maria non avrebbe chiesto perdono a Dio per una colpa, un peccato che non aveva commesso. La creatura che portava in grembo, non era il suo peccato… ma era il frutto della violenza che aveva subito quel giorno, da Leke.<\/p>\n

Prese posto sul pullman vicino ad una donna\u00a0giovane con la sua bimba in braccio. Si gir\u00f2 verso il finestrino per salutare per l\u2019ultima volta la madre e la sorella, ma di loro, si vedeva soltanto la loro sagoma in lontananza. Sent\u00ec un forte dolore al ventre tanto che si rannicchi\u00f2 su s\u00e9 stessa, e pianse con la disperazione nel cuore, soffocando in fondo alla gola le sue grida. Socchiuse gli occhi cercando di immaginare il suo futuro, ma si interrompeva… come la pellicola consumata di un film. Ad un tratto le vennero in mente le sue amiche, quando si riunivano dopo il lavoro nella cooperativa a pranzare insieme, i loro sorrisi e le voci piene di vita, le loro fantasie, le coccinelle quando salivano sul braccio, con l\u2019usanza di chiedere \u201ccoccinella, coccinella quanto lontana da casa sar\u00e0 la mia sorte da sposa?\u201d Se la coccinella camminava a lungo sul braccio, il destino della loro vita matrimoniale sarebbe stato molto lontano dalla loro casa d\u2019infanzia. La coccinella sul braccio di Marie non cammin\u00f2 a lungo e nemmeno vol\u00f2, ma cadde per terra. E Marie aggiunse \u201cragazze il mio destino sar\u00e0 solo sotto terra\u201c. Nemmeno in questo viaggio, con la sua creatura nel grembo, riusc\u00ec a vedere il suo futuro. Ricord\u00f2 gli attimi della violenza subita. Aveva pensato bene a non lottare contro una persona cosi furiosa, che sembrava ferito nel suo orgoglio dopo il rifiuto di lei del giorno prima. Aveva visto tanto sangue intorno a lei, aveva sentito tanto dolore e aveva visto un sogno spegnersi per sempre. Quello di non potersi sposare un giorno. Il matrimonio per loro era importante, era il legame per dare nuova vita. Non importava che avrebbe dovuto sposarsi con una persona scelta dai genitori o dai parenti. In fondo in quel posto sperduto della montagna nessuno sapeva che esistesse l\u2019amore. Si sent\u00ec soffocare e apri il finestrino del pullman, sent\u00ec giungere alle narici l\u2019odore acre del bruciato delle gomme mischiato con quello della polvere e la pioggia. Ahhh, come le piaceva sentire l\u2019odore della terra.<\/p>\n

Si perse di nuovo nei suoi ricordi… in quel maledetto giorno in cui\u00a0era salita da sola per raccogliere la legna. Perch\u00e9 doveva essere quello il suo destino? Cosa aveva fatto di male per meritarsi una punizione cos\u00ec? Dal giorno che aveva scoperto di aspettare un figlio, si era stretta il ventre con una grande fascia per proibirne la crescita, aveva tentato di buttarsi gi\u00f9 da quell\u2019altura della montagna… nel fiume che scorreva. Ma non ce l\u2019aveva fatta. La creatura dentro di s\u00e9 era stata pi\u00f9 forte della durezza di sua madre. Era sopravvissuta a ogni tortura. Si ricord\u00f2 quando, all\u2019ottavo mese, aveva raccontato tutto a sua madre, la quale non si era accorta di nulla. Lei l’aveva maledetta con tutto il cuore, per una colpa che Marie non aveva commesso.<\/p>\n

Ora stava andando a partorire lontano da casa, lontana dalle maledizioni e dalle condanne del paese. Andava da una zia della madre. Maria sperava tanto che la creatura che portava in grembo fosse una femmina, nonostante nel suo paese si diceva che le femmine sono una disgrazia. Ma lei voleva rivivere nel suo bambino, sapeva che una volta partorito lo avrebbe lasciato nelle mani di sua cugina…
\nDurante il parto si era rivolta a Dio con tutte le forze che le erano rimaste, chiedendogli uno scambio di vita. Una vita da \u201cpeccatrice\u201d con una da pura. Dio ascolt\u00f2 le sue preghiere. Mise al mondo una bambina, con i capelli color del grano e gli occhi azzurri come la madre… ma appena venuta alla luce, chiuse per sempre quelli di Maria, che mor\u00ec durante il parto. Alla nascita la bambina venne adottata dalla cugina che aveva altri figli.<\/p>\n

Quella bambina ha ora trent’anni.\u00a0Il suo nome \u00e8 Klara.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Sent\u00ec la sveglia, la spense e rimase ancora immersa nel calore delle coperte, \u00a0il freddo aveva cominciato a bussare alle porte. Oggi era il suo turno per andare a raccogliere la legna in cima alla montagna, e la sorella pi\u00f9 grande avrebbe portato le pecore e la mucca a pascolare. Si era svegliata piena di […]<\/p>\n","protected":false},"author":603,"featured_media":12522,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[21],"tags":[13148,2379],"yoast_head":"\nLa peccatrice<\/title>\n<meta name=\"description\" content=\"Sent\u00ec la sveglia, la spense e rimase ancora immersa nel calore delle coperte, \u00a0il freddo aveva cominciato a bussare alle porte. 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