Allo stadio ‘Hansa’ di Turku, la selezione kosovara si apprestava a disputare la sua prima partita ufficiale valida per le qualificazioni ai mondiali del 2018 contro la Finlandia.
Per Fadil Vokrri – ex presidente della federcalcio e leggenda dello sport kosovaro scomparso lo scorso anno – furono giorni intensi. A poche ore dal calcio d’inizio, infatti, il Kosovo non aveva ancora undici giocatori da schierare in campo.
“Aspettavamo che la FIFA ci desse l’ok per convocare i giocatori che erano già scesi in campo con altre nazionali. Il giorno prima della partita, non avevamo undici calciatori da schierare.” – spiega Eroll Salihu, segretario generale della Federazione.
Ad uno ad uno i giocatori, poche ore prime del calcio d’inizio, hanno ricevuto l’ok dalla FIFA e hanno fatto sì che l’allenatore Albert Bunjaki avesse una rosa completa. In quel momento è iniziata la magia.
Dopo 60 minuti, con la Finlandia in vantaggio, Valon Berisha realizzò la prima rete ufficiale del Kosovo su calcio di rigore. Proprio lui che aveva lasciato la Norvegia per contribuire alla crescita del calcio kosovaro.