Trasmesso in anteprima il giorno 20 mag 2020
Interregnum (2017) di Adrian Paci (Scutari, 1969) parte dall’analisi della massa umana per arrivare al soggetto singolo.
Il video mette insieme momenti estrapolati da celebrazioni di funerali di dittatori comunisti recuperati in archivi e televisioni nazionali: queste immagini raccontano il corpo politico che agisce in sincrono con la volontà imposta dal regime, ma anche un altro potente protagonista della scena pubblica, il dolore, che muove la massa dolente del popolo.
Interregnum mostra dapprima uomini, donne, bambini ripresi in primo piano, in lacrime, per poi passare a inquadrature da lontano, che li vedono ordinati in code chilometriche: il corpo individuale diviene un corpo collettivo che occupa i grandi spazi urbani. Il film rivela da un lato il dolore dei singoli che, come ricorda l’autore, “non era contemplato nella società comunista” ma che tuttavia si manifesta irrefrenabile, liberato dalla morte dei leader, dall’altro ci fa assistere a un crescendo in cui la manipolazione delle masse e la spersonalizzazione dell’identità individuale ad opera dei regimi diventano sempre più evidenti.
In inglese
Interregnum (2017) by Adrian Paci (Scutari, 1969) starts from the analysis of the human mass to arrive at the single subject. The video brings together moments extrapolated from the funeral celebrations of communist dictators recovered in national archives and televisions: these images tell the political body that acts in sync with the will imposed by the regime, but also another powerful protagonist of the public scene, pain, that moves the painful mass of the people.