L’associazione culturale FuoriVia continua il progetto di rigenerazione dell’antica strada romana che collega Durazzo a Istanbul.
(Questo articolo è stato pubblicato originariamente su Osservatorio Balcani e Caucaso )
Camminare da Durazzo a Istanbul attraverso i Balcani per riscoprire l’antica Via Egnatia, questo è il progetto di FuoriVia, associazione culturale che da anni accompagna un gruppo di studenti, professori, ricercatori e appassionati lungo cammini e percorsi storici in Europa e nel Mediterraneo.
Iniziato nel 2000 dal professor Virginio Bettini dell’Università Iuav di Venezia, negli anni il progetto ha permesso a oltre mille studenti di partire alla scoperta del Cammino di Santiago (2000-2006) della Via Francigena tra Roma e Canterbury (2006-2012) e della Via Appia-Traiana tra Roma e Brindisi (2012-2014).
Dal 2015 FuoriVia ha cominciato a camminare lungo la Via Egnatia partendo da Durazzo per un progetto quinquennale che raggiungerà Istanbul nel 2019. Ogni estate un gruppo di cinquanta persone percorre circa 250 chilometri a piedi attraverso Albania, Macedonia, Grecia e Turchia alla ricerca delle tracce di questa strada romana costruita come continuazione della Via Appia per collegare Roma all’antica Costantinopoli.
Nel corso dei secoli, la strada è stata attraversata da eserciti, diplomatici, mercanti e viaggiatori, assicurando un collegamento via terra attraverso la penisola balcanica. Nonostante l’antica strada non sia più visibile se non per alcuni segmenti, la Via Egnatia è ancora parte integrante della memoria collettiva e della topografia del territorio attraversato.
Il nome “Egnatia” è stato adottato anche dall’Egnatia Odos, autostrada di recente costruzione che collega il nord della Grecia seguendo in parte il percorso dell’antica via. Il progetto FuoriVia ha l’obiettivo di riportare la Via Egnatia al suo antico splendore, rendendo l’itinerario accessibile a viaggiatori e camminatori. L’esplorazione di FuoriVia permetterà infatti di definire e mappare un itinerario praticabile, individuando i servizi necessari e i punti di sosta, integrando al percorso i siti d’interesse storico, naturalistico e culturale.
Il gruppo di pianificatori, architetti, archeologi, geografi, antropologi ed esperti di altre discipline, studierà il tracciato e il paesaggio della Via Egnatia apprendendo la filosofia del camminare, la pratica del viaggio lento e avvicinandosi al cammino come strumento di ricerca.
Durante l’esplorazione, FuoriVia collaborerà con i comuni greci di Pella, Salonicco, Lagadas, Volvi, Amphipolis e Kavala, con il Museo Archeologico di Salonicco e le sovrintendenze ai beni archeologici delle regioni attraversate. Il progetto ha ottenuto il patrocinio dell’Organizzazione Mondiale per il Turismo e aderisce al International Year of Sustainable Tourism for Development 2017. Nella funzione di facilitatori, i membri di FuoriVia stanno costruendo un network transnazionale di enti, istituzioni e comunità interessate a proporre un piano di sviluppo sostenibile della Via Egnatia.
Il viaggio di FuoriVia alla scoperta della Via Egnatia e dei Balcani continuerà dal 16 agosto al 1 settembre 2017 tra Salonicco e Kavala. La partecipazione al progetto è aperta a tutti, chiunque interessato potrà trovare tutte le informazioni sul sito www.fuorivia.org o scrivendo agli organizzatori a [email protected].
“Per fare ciò”, spiegano gli organizzatori, “FuoriVia adotta un approccio top-down e bottom-up, interagendo con istituzioni governative, regioni, comuni, università, musei e sensibilizzando le comunità locali all’importanza dei percorsi storici per la valorizzazione del loro patrimonio culturale e per lo sviluppo locale”.
Negli anni la Via Egnatia sta rinascendo grazie all’impegno di alcune istituzioni partecipanti al network di FuoriVia come l’Agenzia Nazionale della Costa d’Albania che ha installato i primi segnali e pannelli informativi rendendo percorribile il percorso nel tratto albanese. Allo stesso modo in Grecia, la regione Macedonia Orientale e Tracia ha cominciato a segnalare la Via Egnatia da Kavala a Alexandropouli e altre iniziative sono in corso di realizzazione.
Tanta strada resta da fare per arrivare a un progetto integrato per il percorso; l’assenza di indicazioni, strutture ricettive e servizi per i camminatori rende per il momento la Via Egnatia meno accessibile di altri cammini. A differenza del Cammino di Santiago e della Via Francigena, la Via Egnatia non è un “pellegrinaggio moderno” ma un percorso di conoscenza e di scoperta, dove la destinazione è solo un pretesto per mettersi sulla strada.
Camminando da Durazzo verso Istanbul o da Istanbul verso Durazzo, la Via Egnatia permette al viaggiatore di sperimentare la continuità del percorso e di ridurre la percezione della distanza tra “Oriente” e “Occidente”. Camminare lungo la Via Egnatia significa attraversare limiti e confini sfidando la chiusura delle frontiere in un periodo caratterizzato dal ritorno dei nazionalismi e dalla costruzione di muri e barriere sempre più insormontabili. Incrociando le nuove rotte migratorie balcaniche, la via Egnatia ci ricorda che l’obiettivo principale di una strada è di “collegare” mettendo in comunicazione diversi punti nello spazio e creando una continuità tra popoli e culture.