La rivista Drini è stata pubblicata durante l’occupazione italiana dell’Albania, che ha raccolto scritti di rilevanti intellettuali dell’epoca sulla sue città, il suo patrimonio artistico, la sua natura, agli albori del turismo culturale in Albania.
Oggigiorno il turismo culturale, basato sulla valorizzazione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, si identifica come un turismo sostenibile, un’ottima soluzione al turismo di massa che produce invece effetti negativi, come il numero elevato di visitatori e la concentrazione preferenziale di attività turistiche in aree limitate. Tesi di Laurea di Silvia Masciali
In tempi recenti, è emersa quindi la necessità di rivedere l’offerta turistica, puntando su un turismo sostenibile che preveda la gestione delle risorse in modo tale che le esigenze economiche, sociali ed estetiche possano essere soddisfatte mantenendo l’integrità culturale, i processi ecologici essenziali, la diversità biologica e i sistemi viventi (OMT) . Si ritiene inoltre indispensabile la conservazione delle tracce, monumenti e manufatti delle civiltà umane.
Il turismo può essere considerato sostenibile se nella sua pianificazione tiene conto della capacità di carico ecologico e socio-culturale, coinvolgendo le comunità che vivono nell’area di destinazione degli spostamenti. Il turismo culturale è una risorsa di sviluppo economico sostenibile, che prevede la partecipazione delle comunità locali e necessita di idonee strategie di gestione che preservano e promuovono il patrimonio culturale.
Il settore turistico deve essere integrato nelle politiche economiche e di crescita in atto, al fine di mitigare alcuni degli impatti negativi economici e sociali del turismo di massa.
Il cambiamento che si sta cercando di ottenere nel settore turistico coinvolge un po’ tutti i Paesi, soprattutto nazioni come l’Albania, che più di tutte, a causa di varie situazioni storiche-sociali, necessita di simile rinnovamento, che apporti uno sviluppo economico tale da non danneggiare la società.
L’Albania negli ultimi 50 anni è rimasta nascosta sotto il regime comunista che ha isolato il Paese dal resto d’Europa, abolendo ogni tipo di libera circolazione, fino ai primi anni del ‘90, quando il regime è crollato e l’indipendenza è stata raggiunta. Prima del 1944 si è intravisto un rapido sviluppo di rinascita della cultura albanese.
La rivista “Drini”, nata nel 1941 a Tirana, è stata il primo tentativo di far conoscere il territorio albanese all’Europa.
DRINI, bollettino mensile del turismo albanese (inizialmente ideata come agenzia giornalistica), fu fondata e diretta dal Dottor Francesco Tagliarini, allora Consulente per il Turismo presso la Presidenza del Consiglio del Regno d’Albania.
La rivista nacque nel 1941 a Tirana, la sua pubblicazione durò dal Marzo 1941 all’Aprile del 1943.
La nascita della rivista “Drini” si colloca in un contesto storico particolare. Tra il 1939 e il 1943, in Albania ebbe luogo l’occupazione militare italiana. La corona del Regno Albanese fu assunta da Vittorio Emanuele III d’Italia, a seguito della guerra promossa dal regime fascista e dell’instaurazione del Protettorato Italiano del Regno d’Albania.
L’occupazione militare dell’Albania da parte del Regno d’Italia, avvenne il 7 aprile 1939. La resistenza armata albanese si rivelò insufficiente contro le forze armate italiane, e di conseguenza l’Albania cessò di esistere come Stato indipendente.
Gli italiani instaurarono un governo albanese fantoccio con una nuova Costituzione che trasformò l’Albania in Protettorato Italiano del Regno d’Albania.
Gli affari esteri albanesi, come anche le risorse naturali, caddero sotto il diretto controllo dell’Italia. Nel corso di tutta l’occupazione giunsero in Albania migliaia di coloni italiani, anche lavoratori che avevano lo scopo di modernizzare il paese, costruire strade, ferrovie e infrastrutture.
Il regime fascista, nel periodo dell’occupazione italiana in Albania, si preoccupò di imprimere la sua autorità e volontà in tutti gli aspetti che una società può gestire, anche nel campo turistico e, quindi nella promozione del territorio.
La rivista “Drini” nasce da questa volontà, e si fa portavoce della situazione in cui versava la società albanese negli anni ’40.
“Drini” era pubblicata in due lingue: italiana ed albanese, in tal modo si permise una maggiore diffusione in tutti gli ambienti interessati al turismo, anche quelli italiani.
Obiettivo primario della rivista era quello di diffondere notizie che interessavano vari settori della società albanese, in modo da promuovere il turismo locale.
Ciascun numero della rivista conteneva articoli che avevano come tematica la storia albanese, le arti popolari, luoghi turistici, soprattutto svariati articoli sulle Alpi Albanesi, sull’archeologia, sulla flora locale, sulle leggende ed anche sulle colonie albanesi in Sicilia, inoltre, nella rivista era presente una sezione con gli orari delle linee automobilistiche pubbliche che collegavano Tirana con Scutari, Durazzo ed altre località dell’Albania.
Aspetto interessante della rivista erano quegli articoli in cui si citavano le iniziative legislative che man mano erano emanate per la ristrutturazione degli alberghi, assai carenti in Albania in quegli anni, e la nascita della scuola alberghiera, nata per formare il personale addetto alle attività turistiche ricettive.
Singolare è infatti l’articolo, pubblicato in “Drini” anno III, N.5, del 1942, che ci informa la creazione di un ente che aveva lo scopo di portare una profonda ristrutturazione con le dovute, allora moderne, attrezzature in alcuni alberghi albanesi, situati nei centri più importanti dell’Albania.
L’ente denominato E.T.A., Ente Turistico Alberghiero Albanese, fu fondato nel 1940 in base ad una convenzione con il governo albanese, per iniziativa dell’allora Sotto-segretario degli Affari Albanesi e con la collaborazione finanziaria dei Ministri delle Finanze e della Cultura Popolare del governo di Roma.
Il successo della rivista fu agevolato dal coinvolgimento di prestigiosi collaboratori, tra loro emergevano personalità come il grande albanologo Padre Giuseppe Valentini S.J., il famoso alpinista Piero Ghiglione, gli esperti geografi Antonio Baldacci e Pellegrino Sestieri, il poeta Adriano Grande, l’illustre giornalista Indro Montanelli, il celebre scrittore albanese Ernest Koliqi, ed altri importanti figure.
I collaboratori che scrivevano per la rivista “Drini”, erano appassionati dell’Albania e arrivati lì per cause diverse, successivamente, avevano fatto del loro lavoro un’esperienza unica che poi hanno voluto trasmettere agli altri attraverso i loro articoli. Queste persone, così come i viaggiatori che, nel corso della storia, hanno esplorato l’Albania, intuirono che questo Paese era una risorsa culturale rara che doveva essere rivelata.