Il turismo in Albania sta fungendo da motore per rafforzare gli altri settori di sostegno, come quello delle navi turistiche, delle auto a noleggio, dell’agricoltura (agriturismi e cantine), e delle agenzie turistiche che, grazie all’interesse crescente per l’Albania, stanno ampliando la loro offerta.
Navi turistiche: Valona al comando
La crescita del settore marittimo è una diretta conseguenza dell’interesse crescente da parte di turisti stranieri e non per l’Albania. Quest’ultimi, per quanto riguarda le destinazioni costiere albanesi, hanno mostrato un grande interesse per tour e gite in navi o barche turistiche, come una buona alternativa per trascorrere una giornata diversa.
Se da una parte Durazzo ha una sola nave che offre tour turistici lungo la costa, dall’altra Valona è la città che ha compiuto i maggiori progressi in questo senso come ha confermato per la rivista Monitor il giornalista locale, Enrik Mehmeti:
“La destinazione più popolare è la penisola di Karaburun, mentre la seconda è l’isola di Sazan. Entrambe le destinazioni sono raggiungibili da navi turistiche che partono dal porto di Valona.
Il boom per queste tipologie di destinazioni è iniziato due anni fa e, di conseguenza, il numero di navi turistiche è arrivato a 12. Ciò significa che vi è stato un grande investimento in questo settore grazie al crescente interesse per destinazioni come Karaburun; tutta questa tipologia di turisti preferisce spendere per un biglietto da nave turistica piuttosto che per rifornire di carburante la propria automobile.” – afferma Enrik Mehmeti.
Crescita delle auto a noleggio
I turisti che visitano l’Albania, sempre più spesso, decidono di noleggiare una macchina per visitare in maniera indipendente il Paese delle Aquile. L’emergere di questa tendenza ha portato le compagnie che noleggiano automobili ad aumentare la loro “flotta” di mezzi.
Eliana Bakiri, manager operativa di “Rent a Car in Albania”, ha affermato per Monitor che la compagnia è interamente prenotata da marzo.
“Abbiamo una flotta di 1100 veicoli in tutti i Balcani, di cui 250 solo in Albania. La domanda è aumentata e da marzo siamo interamente prenotati. Ciò che notiamo è la crescita degli stranieri che vogliono noleggiare un’auto per visitare il nostro paese, trend che inizia a manifestarsi anche tra gli albanesi, i quali non chiedono più in prestito l’auto a parenti o amici.
Quando non riusciano a far fronte all’elevata domanda da parte dei turisti, facciamo affidamento sui paesi vicini come Kosovo e Macedonia del Nord. Ad aprile, ad esempio, quando fu risolta la questione tra Grecia e Macedonia del Nord, c’è stato un boom di richieste in quest’ultima e per questo abbiamo dovuto portare lì la flotta albanese di macchine.” – ha affermato Eliana Bakiri.
Il boom degli agriturismi e delle cantine
Sette anni fa Blerim sperimentava la degustazione dei vini, che avrebbe offerto nella sua personale cantina. Inizialmente partecipavano a queste degustazioni solo piccoli gruppi di turisti ma tre anni fa le cose sono cambiate, grazie a pacchetti per turisti stranieri che comprendevano degustazioni di vini presso la sua cantina.
“Il crescente interesse da parte di turisti stranieri, specie da quelli dei paesi nordici, ha portato gli operatori turistici ad includere la degustazione di vini come parte della loro offerta.
Oggi abbiamo tre pacchetti diversi per i turisti che ci fanno visita. Uno da 1000 lek che prevede la degustazione di tre vini e un semplice antipasto, uno più ampio da 2000 lek e uno da 30 euro per chi vuole fermarsi più ore nel nostro agriturismo e che prevede, oltre alla degustazione di vini, numerosi piatti tradizionali, una visita alla cantina e una degustazione di tutti i prodotti albanesi della zona.” – afferma Blerim Kokomani, presidente dell’omonima cantina.
Tuttavia, Blerim sottolinea come dallo stato non arrivino incentivi per lo sviluppo del settore:
“Parliamo sempre di agriturismi, ma le leggi vengono progettate in un modo e implementate in un altro. Non abbiamo abbastanza incentivi per lo sviluppo. Esistono modelli di successo come l’Italia e il Montenegro, dove le cantine vengono trattate in modo diverso.” – conclude Blerim.