L’Albania è uno dei pochi paesi europei che registrerà una riduzione della popolazione nei prossimi anni. In base alle nuove previsioni del dipartimento della popolazione dell’ONU, il secolo in cui viviamo si chiuderà con risultati drastici riguardo la popolazione del paese. L’istituzione internazionale ha pubblicato tre proiezioni: una ottimistica, una normale e una pessimistica.
La versione pessimistica prevede che nell’anno 2100 la popolazione dell’Albania sarà di soli 860.000 abitanti.
Quella normale, invece, prevede che l’Albania sarà popolata da un milione e 600.000 abitanti. Infine, la versione ottimistica – che considera zero emigrazione e normale tasso di fertilità – prevede che la popolazione albanese sarà di due milioni e 800.000 abitanti, valore più o meno simile a quello attuale ovvero di 2,9 milioni.
L’ONU ha rivalutato quest’anno gli indicatori di popolazione dell’Albania, diminuendo il numero di popolazione prevista nel 2100: l’anno scorso, infatti, la previsione era di 1,7 milioni circa, mentre per quest’anno si è abbassata a 1,6 milioni.
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I motivi
L’Albania sta perdendo sempre più nei suoi indicatori demografici a causa della forte diminuzione nella fascia d’età 0-40 anni, mentre, d’altra parte, è in notevole aumento la fascia 65+ anni. Secondo le ultime statistiche pubblicate dall’Istituto di Statistica Albanese (Instat), la fascia d’età 0-40 anni ha registrato un calo del 2% durante l’ultimo anno, ovvero di circa 19.000 persone.
Le cause principali di questa tendenza sono da attribuire al nuovo elevato fenomeno di emigrazione e ai tassi di natalità in declino.
Nello specifico, la fascia ‘d’oro’ d’età dai 20 ai 40 anni ha registrato un calo quasi 4.000 persone nel 2017.
Questo comporterà sempre più una perdita nel rapporto forza-lavoro, che non a caso durante l’ultimo anno è diminuito dell’1,1%. Nel frattempo la fascia d’età 65+ anni è aumentata di quasi 12.000 persone nel 2017, ovvero del 3%.
Le previsioni mostrano anche che la popolazione in età lavorativa scenderà a un tasso leggermente più rapido rispetto a quello della popolazione generale (di quasi 18% in tutti i distretti ad eccezione delle città più grandi come Tirana).
Nella capitale, infatti, si prevede un significativo aumento della forza lavoro (+30% entro il 2031), mentre le diminuzioni più significative sono previste ad Argirocastro (-43%) e a Berat (-30%).