Il Parlamento albanese ha approvato nei giorni scorsi la legge “Sulla protezione civile”, riempendo così un vuoto normativo importante visto che l’ultimo atto che regolava la materia, ossia la legge n. 8756/2001, era decisamente obsoleto ed inadeguato.
Dagli inizi degli anni novanta, periodo di grande cambiamento per l’Albania, il territorio e la sua difesa non sono mai stati argomenti del dibattito politico e non è stata mai costruita una strategia a lungo termine sulle questioni dei cambiamenti climatici e la tutela dell’ambiente. Inoltre, la costruzione selvaggia, la deforestazione, l’inquinamento incontrollato delle acque stanno mostrando quanto poco, o quasi niente, è stato fatto fino ad ora per evitare di impattare in modo negativo sul nostro territorio.
Il pezzettino di terra, che ci è fortunatamente capitato in sorte, sta facendo suonare le campane, poiché il cambiamento climatico ha un impatto diretto sulla situazione economica del paese. Con il passare degli anni, come rileva il report sui rischi globali del World Economic Forum, lo stress sul sistema economico globale combinato con lo stress sull’ambiente potrebbero attivare la “tempesta perfetta”, e il nostro paese è tra i primi 10 al mondo per il rischio economico.
Ma torniamo a dare un’occhiata alla neonata legge, che personalmente ho trovato completa ed adeguata a diventare l’inizio del cambiamento.
L’obbiettivo della legge, che posa le proprie fondamenta nel diritto comunitario, è quello di diminuire i rischi derivati dalle calamità naturali tutelando la persona, i beni personali e pubblici, il patrimonio culturale e l’ambiente. Un significativo apporto per la redazione della legge è stato offerto dal Dipartimento di Protezione Civile Italiana, visto che il paese vicino ha una lunga e sofferta storia di interventi nei casi di calamità e rischio del territorio. Il respiro internazionale della normativa è testimoniato anche dalla previsione della collaborazione internazionale e transfrontaliera, dimostrando ancora una volta la volontà dello Stato Albanese a diventare partner con gli stessi diritti e doveri degli altri paesi della Regione.
La legge, diversamente da quella precedente, delinea in modo esaustivo la struttura di protezione civile, specificando il ruolo e le competenze di tutti gli organi, sia quelli centrali che quelli locali.
Raggiunta per conto di Albania News, la Presidente delle Commissione parlamentare sulla sicurezza nazionale, Ermonela Felaj, dichiara che l’attuale legge porta diverse importanti novità. In primis quella di definire i concetti base come la prevenzione, la responsabilità, il sistema di allarme, il numero unico a livello europeo per le emergenze 112 e l’uniformità e collaborazione internazionale in caso delle calamità.
Inoltre, aggiunge la Dott.ssa Felaj, la prevenzione che sarà anticipatoria al ripristino delle conseguenze dalle calamità, si sviluppa dalla collaborazione tra gli organi centrali e locali, nonché del volontariato da parte di tutti i cittadini. Un ruolo importante nella partita la giocheranno i comuni che d’ora in poi destineranno il 4% del loro budget annuale alla prevenzione e alle opere di manutenzione del territorio, e un altro 8% come fondo per la compensazione dei danni derivati dalle calamità.
Un altro aspetto significativo della legge è l’obbligo dell’attestato di rischio per tutte le nuove costruzioni, attestato che deve essere richiesto prima delle altre autorizzazioni e licenze edilizie. Testimonianza della completezza della previsione normativa sono le sanzioni previste in caso di inadempimento e di illecito, sanzioni necessarie per rendere tutto operativo nel minor tempo possibile. In merito a questo, la Presidente Felaj, conclude che i decreti attuativi saranno approvati in tempi brevissimi e il controllo sui termini e le procedure sarà uno dei compiti principali della Commissione parlamentare che la stessa presiede, per poter tutelare al meglio l’ambiente, il patrimonio e soprattutto la vita delle persone.