Nel mese di agosto, dall’Italia, luogo in cui vivo da una vita ormai, mi sono recata in Albania per trascorrere alcuni giorni di vacanza. Ho preso l’aereo a Bologna e sono arrivata a Tirana, all’aeroporto Nënë Tereza – “Madre Teresa”.
In primis, per conoscenza dei viaggiatori, e in particolar modo, per coloro che verso l’Albania viaggiano soprattutto in aereo, due parole sull’aviazione albanese.
L’Aeroporto di Rinas, Tirana, oggi nominato “Madre Teresa” è stato costruito nel periodo 1955–1957, inizialmente destinato a scopi militari ed in seguito, ceduto all’amministrazione del Ministero Albanese dei Trasporti.
Invece, la nascita del Trasporto Aereo Civile in Albania è datata Novembre 1924, quando fu sottoscritta l’intesa ufficiale tra la Repubblica d’Albania e la compagnia aerea tedesca “Lufthansa”.
Alla base di questa intesa concessionaria decennale, fu istituita la Compagnia Aerea Albanese “Adria Aero Lloyd”.
Nella primavera del 1925, dopo aver creato un ampio campo verde 400×200 a Tirana nella zona di Shallvare, in questa pista verde ebbero inizio i primi voli interni d’Albania, i quali interessarono le destinazioni quali Scutari e Valona.
Ad agosto 1927, la compagnia albanese Adria Aero Lloyd venne acquistata dall’Ente Nazionale Italiana per l’Aviazione Civile , la quale ampliò il numero dei voli nazionali albanesi con destinazione altre città, quali Elbasan, Korça, Peshkopia, Argirocastro e inoltre, vennero aperte nuove linee aeree internazionali con destinazione Roma, Milano, Salonicco, Sofia, Belgrado e Podgorica.
Nel 1934 iniziarono i lavori per la costruzione dell’Aeroporto di Tirana nel quartiere Laprakë, i quali durarono un anno e terminarono alla fine del 1935.
Questo aeroporto, il quale acquisì la denominazione ufficiale di “Aeroporto di Tirana”, fu costruito attenendosi ai parametri ottimali tecnologici del momento, con una pista asfaltata in cemento armato di dimensioni 1200x400m e munito di apparecchiature tecniche ed edifici adeguati.
Fonte: Autorità Aviazione Civile Albanese
La mia quindi, non è stata la classica vacanza al mare, che solitamente per l’Albania è sinonimo di bellezza del litorale, del clima e della natura in generale bensì, è stato un viaggio in alcune città albanesi che finora non avevo visitato e che ci tenevo tanto conoscere, nonostante il tempo a disposizione, limitato.
Io sono di Tirana e, dopo aver osservato durante questo mio soggiorno, scorci della mia città natale, rinnovata in alcuni suoi punti cardine, come la Piazza Scanderbeg ed Il Nuovo Bazar restaurati – di quest’ultimo vi ho parlato nell’articolo precedente – nel frattempo, avevo sentito parlare di altre due belle città albanesi, che da un po’ mi incuriosivano, quali Korça – Coriza e Pogradec.
Per questo motivo, non ho perso tempo e mi sono messa in viaggio in auto da Tirana verso il sud – est Albania.
Il viaggio è stato molto gradevole. La natura che faceva da accompagnatrice della panoramica di tutto il viaggio, è meravigliosa e le strade ben asfaltate.

La “città delle serenate” e “La piccola Parigi d’Albania”
Korça, Coriza in italiano:
Una città spettacolare che mi ha lasciato senza fiato!
Quindi, tutto ciò che di essa mi avevano raccontato, era vero! Una città che vanta uno dei patrimoni culturali più ricchi d’Albania e con gente molto ospitale.
Dall’aspetto architettonico elegante e raffinato, con delle palazzine di costruzione di vecchia data ma, eleganti e molto differenti dalle vecchie palazzine omologate dell’epoca totalitaria di Tirana, simili specialmente agli stabili tiranesi costruiti dagli architetti italiani a Tirana in alcune sue zone negli anni’30. Questi edifici a quanto pare risalgono allo stile francese, in quanto agli inizi del XX secolo, Korça si trovava sotto il dominio francese .
Una città molto pulita, una pedonale molto ampia e con tanto verde laterale, con negozi e locali, con delle strade ben curate, asfaltate e restaurate, mantenendo la caratteristica dei borghetti, con pavimentazione peculiare in ciottolato, con giardinetti dalle varie piante e l’aria pulita che riempiva i polmoni.
Il Bazar di Korça: mi è sembrato un set cinematografico!
Ad un certo punto, mi sono trovata catapultata in un’ambientazione che non mi sembrava vera come struttura per una città albanese, o forse perché a Tirana non ne avevo vista una simile!
Il vecchio Bazar di Korça!
Mi ha rapita totalmente, mi è sembrato un set cinematografico per la sua forma e le sue costruzioni stupende, portatrici di storia e mistero!

Per la verità, quel luogo è servito realmente come set cinematografico, in cui sono stati girati diversi film importanti della cinematografia albanese, cosa che, ho notato venisse memorizzata anche in un pannello esposto all’entrata del Bazar, in cui venivano per l’appunto, elencati i titoli dei film girati in quel favoloso spazio.
Mi è sorta spontanea la domanda: “Ma, è accessibile a tutti questo Bazar, oppure è finto e a funzione di spazio appositamente scelto per scenografia filmica?”
Insomma, sinceramente mi sono intrufolata molto affascinata per le sue stradine …

Un po’ di storia della nascita del Bazar di Coriza
Il fondatore della città di Coriza è un “Bey”, titolo bey ‹bèi› (o beg) in turco, significa «signore, principe». Titolo che nel mondo islamico veniva dato ai sovrani di stati vassalli della Turchia.
Lui si chiamava Iljaz Bej Mirahor.
Poco prima della sua morte, avvenuta nel 1511, circa 500 anni fa, Iljaz Bey Mirahor, avendo come intenzione di dare più rilievo ad un altro villaggio, diverso da quello in cui si era già instaurato il vecchio Bazar di Korça e che si chiama villaggio Mborje, dà vitalità e sposta tutta l’attività commerciale al villaggio di Peskopje, l’odierna Coriza.
Per cui, il vecchio Bazar di Korça, conta ben 500 anni. E la città stessa, segna questa data come indicatore ufficiale della sua fondazione.
Dal grande valore storico-culturale, il bazar è caratterizzato da edifici di uno o due piani, da stradine strette, le quali attirano molto l’attenzione dei turisti. Nei lati delle stradine ci sono i negozi, tutti restaurati di recente attenendosi al vecchio stile, in serrande rigorosamente nere e fatte a mano. Per la riproduzione di queste serrande oggi si è faticato molto, in quanto non ci sono più maestri artigiani che fanno produzione manuale delle serrande dei negozi.
Nei secoli scorsi, il Bazar di Coriza costituiva un punto molto importante per gli scambi commerciali con paesi quali Turchia, Grecia, Trieste e Venezia.

I famosi “Han”, le locande del Bazar di Korça, in cui alloggiavano i commercianti che venivano da fuori per gli scambi commerciali e la gente che veniva per fare degli acquisti da lontano.
Sono molto note le locande situate nel bazar, i cosiddetti “Han”, le quali prendevano i nomi dai viaggiatori che vi si collocano per trascorrere la notte. Questi “han” sono molto conosciuti a Korça, ne erano ben 18 nella zona del Bazar ma, buona parte oggi, purtroppo ne è fuori uso e se non erro sono riusciti a recuperare ed a restaurare gli edifici di sole tre di queste locande antiche e rinomate per la città.
Sono noti: “Hani i Elbasanit”, Hani i Gjelit”, “Hani i Manastirit”, dormitori, luoghi di alloggio, ristoro e riposo per i commercianti che venivano da lontano e che di giorno, concentravano la loro attività commerciale nel Bazar di Korça.
Il Bazar di Korça con circa mille punti vendita giunse l’apice del suo successo alla fine del XIX secolo ed agli inizi del XX secolo.
Edith Durham su Korça
L’antropologa, scrittrice e viaggiatrice britannica, Edith Durham (1863-1944), grande ammiratrice dell’Albania, molto nota per il mondo albanofono, per lo studio della sua etnografia, per le osservazioni e le ricerche sulla storia albanese, sugli usi e costumi del posto, l’Albania l’ha conosciuta e girata a palmo a palmo. Durham visitò Korça nel 1904.
Appena conobbe la città, nel suo libro “Il magone dei Balcani”, per Korça lei scrisse:
“Una volta scesi da un ripido versante, e incamminati lungo un sentiero tortuoso, all’improvviso davanti ai nostri occhi ci appariva il piccolo laghetto di Maliq, nel quale si versa il fiume Devoll. Di fronte a noi si estendeva un grande campo fertile. Qui, di capanne in mattoni di terra cruda, non ce n’erano più. Nei versanti delle colline si estendevano dei villaggi ben ordinati, con delle case di pietra e con tegole rosse nei tetti, ben costruiti. Tra loro spiccavano le grandi case dei ricchi signori “bey”. La terra era ben lavorata, le strade erano molto buone e gli uomini camminavano a testa alta. “Qua, ogni cosa è prettamente albanese.” – mi disse il mio amico e capii che ero appena entrata in quella parte della penisola, in cui mi sarei trovata come a casa mia.”
Il Bazar di Korça, oggi restaurato.
Dopo svariate vicissitudini dolorose, che lo hanno visto essere incendiato per ben tre volte, oggi il Bazar è stato tutto ristrutturato ed è tornato funzionante.
Il Bazar e tutta la città, ogni estate ospitano la più grande festa estiva dell’Albania, “La festa della Birra”. La Birra “Korça” è la prima birra prodotta in Albania che segue tutt’oggi la tradizione.
Specialità gastronomica tradizionale ne è “Il lakror”, una sorta di torta salata farcita, “Le kërnacka”, che sono tipiche polpette alla griglia di Coriza, molto gustose.
È famoso anche il Carnevale di Korça. Si è sempre fatto distinguere da tutto il resto dell’Albania questo evento organizzato e curato nei minimi dettagli per via delle maschere particolari ed i carri di Coriza…
A Korça si trova sotto protezione del Ministero della Cultura, la Casa Museo, in cui era stata allestita la Prima Scuola Albanese il 7 Marzo 1887.
Almeno ufficialmente, in Albania tutt’oggi questa scuola risulta come la prima ad essersi stata istituita nel territorio albanese, anche se sono stati scoperti dei dati rilevanti che fungono da sollecitazione per ulteriori ricerche di scoperta della Prima Scuola albanese nel Nord Albania. Questo edificio oggi a Korça costituisce il Museo Nazionale dell’Istruzione. Inoltre, c’è il Museo Nazionale dell’Arte Medievale con ben 800 icone ed oggetti religiosi. Il Museo Archeologico. Museo dell’Arte Orientale.
La Chiesa Ortodossa di Korça
Ho visto anche la grande ed imponente Chiesa Ortodossa, ricca di lavori particolari, icone e dipinti pregiati nella sua costruzione. Questa Chiesa si trova a due passi dalla Casa Museo della Prima Scuola Albanese.
