“Sul vecchio album di foto di famiglia, mi sono concentrata specialmente sull’evoluzione dei costumi da bagno di mia madre a lungo andare nel tempo. E diventa uno specchio perfetto, l’osservazione con occhio attento, dell’evoluzione del costume da bagno nelle donne. Perché quello è proprio un indicatore dell’evoluzione della stessa emancipazione e del ruolo della donna in società.”
“Notavo che quei costumi erano stati fatti a maglia, ai ferri oppure all’uncinetto!”
Mia madre mi ha raccontato che li aveva lavorati proprio lei a mano quei costumi che indossava nelle foto degli anni ’70 e che io avevo davanti agli occhi nell’album!
Certo che è da ammirare la sua passione per le lavorazioni di cucito, la creatività e l’ingegno.
“Ma, quanto pesavano quei costumi di fili doppi di cotone, una volta uscita dal mare e quanto tempo ci impiegavano ad asciugare!”- mi continuava a ripetere lei.
Credo avesse ragione. Dovrebbe essere stata un’impresa portali!
Le vacanze al mare sono alle porte. L’altro giorno ero andata a trovare mia madre e mentre prendevamo il caffè, le stavo mostrando un giornalino di moda con dei modelli di bikini.
Ogni anno di questo periodo, all’avvicinarsi del soggiorno in un posto marittimo per vacanza, nonostante la tenuta da mare ce l’abbiamo sempre disponibile e varia, diventa imperativo categorico qualche nuovo costume e pareo, con modelli e colori della tendenza del momento, da rinnovare il guardaroba.
Mentre sfogliavamo il giornale dei costumi da bagno odierni, mia madre si è immersa nei ricordi della sua infanzia e giovinezza trascorsa in Albania e, precisamente, delle sue vacanze annuali al mare!
Anzi, una parola tira l’altra, come è solito che il discorso tra donne in questi casi si allarghi e si arricchisca, lei tirò fuori dei vecchi album di foto di famiglia, rigorosamente in bianco e nero, pieni di fotografie che hanno immortalato pezzi della sua vita e dei familiari, che lei ha portato dall’Albania, da quando 26 anni fa ha lasciato Tirana per vivere in Italia.
Quelle fotografie, che tra l’altro io stessa apprezzo tanto e sono attratta dal loro fascino in modo non indifferente, lei le custodisce con grande cura e gelosia.
Ma, questa volta in particolare, il nostro discorso era più che altro proiettato come un preludio della vacanza al mare, per cui, tra una pagina del giornale dei costumi da bagno attuali da me appena portato e delle vecchie fotografie amarcord di mia madre, delle sue vacanze al mare in Albania d’altro canto, abbiamo costruito entrambe una bella chiacchierata spontanea, che con modestia, poteva fare invidia a dei veri studiosi di moda e di costume.
Lei ha iniziato a mostrarmi le foto al mare in Albania, dalla sua infanzia, nei primi anni ’50, dalle loro colonie estive per bambini, per arrivare all’adolescenza, proseguire avanti con il fidanzamento ed infine, con il suo matrimonio.
Io mi concentravo non in altri capi di abbigliamento, ma specialmente sull’evoluzione dei suoi costumi da bagno negli anni, a lungo andare nel tempo.
E diventa uno specchio perfetto, l’osservazione con occhio attento, dell’evoluzione del costume da bagno nelle donne. Perché quello è un indicatore dell’evoluzione
della stessa emancipazione e del ruolo della donna in società.
Storia della nascita del bikini e origine del suo nome.
Il bikini, esplosivo come un ordigno.
A Tirana, nel 1937, furono le principesse, le sorelle del Re Zog, coloro che vennero note come le prime donne ad uscire in costume da bagno, promuovendo la cultura occidentale, nonostante la famiglia stessa del Re fosse patriarcale. Ad ogni modo, loro viaggiarono in Europa, studiarono lingue e coltivarono le conoscenze in cultura ed arte.
Mia madre ha iniziato a raccontarmi che lei è nata in Albania, quasi in contemporanea con la nascita del bikini!
Già, la storia del famoso costume da bagno per le donne, il bikini, detta che esso sia nato nel 1946, a cura degli stilisti francesi Louis Reard e Jacob Heim, i quali in quell’anno reinventarono il costume da bagno femminile a due pezzi.
Ma in realtà, il bikini è nato molto tempo prima. È stato durante il periodo imperiale romano (I-II secolo d.C.), quando si usava un bikini non per nuotare, perché a quei tempi nuotavano solitamente nudi, ma più che altro per essere indossato alle competizioni sportive di atletica, ginnastica e danza.
Solo che nel 1946, stesso anno della reinvenzione del costume a due pezzi dagli stilisti francesi, gli Stati Uniti fecero esplodere nel Pacifico, sull’atollo di Bikini (isole Marshall), degli ordigni nucleari. Sebbene su piani diversi, questo evento fece tanto scalpore quanto l’introduzione del nuovo costume, per cui gli stilisti gli diedero il nome dell’atollo: “Bikini”
Costumi da bagno rétro delle donne di famiglia!
Questa volta, a casa dei miei, non mi sono soffermata a guardare le vecchie foto nel loro misto di tematiche od ambientazioni.
Ma, a seconda dei vari periodi di vita in Albania, mi sono focalizzata ad osservare i costumi da bagno delle donne di famiglia!
Ho guardato ergo, le nonne, la mamma, le zie, le amiche della mamma, tante bambine, di età diverse, tra cugine e amiche di famiglia, tutte al mare e in costume! In un ampio periodo cronologico che va degli anni ’50, fino a quelli ’90.
Mi soffermo agli anni ’90, in quanto l’Albania l’abbiamo lasciata in quel periodo, ho intrapreso l’emigrazione in Italia, e del periodo attuale, sull’argomento “Percorso del bikini”, c’è forse una moltitudine di marchi e modelli, ma la curiosità rétro che io prendo in considerazione si sa, appartiene solo ai tempi precedenti sopracitati.
Come erano diversi i costumi da bagno un tempo!
Mia madre, classe ’47, mi racconta che quando loro erano bambine, i costumi da bagno per lei e le sorelle, li cuciva la loro sorella maggiore.
Lei faceva loro anche da madre, in quanto la mamma lavorava tutto il giorno. Erano fortunate, perché la sorella maggiore, aveva iniziato a sperimentare a cucire su una vecchia macchina da cucire “Singer” della mamma. E allora, ci confezionava abitini, grembiuli per scuola – racconta mia madre – borse di tela per la scuola e anche i costumi da bagno!
Certo, non avevamo dei tessuti elasticizzati, adatti ai costumi da bagno. La vestibilità di quei tessuti di cotone era inadatta per un costume da bagno naturalmente, ma non erano tempi, quelli agli inizi anni ’50 in Albania, in cui su questo si trovava spazio per poter scegliere o sbizzarrirsi in materiali o modelli.
Più avanti, guardavo altre foto. Erano gli anni ’70 in Albania.
E mia madre mi faceva notare un altro tipo di costume da bagno in due pezzi: La parte di sotto, come un pantaloncino, alta fino all’ombelico. Per la moda che torna, si trovano anche oggi, della stessa tipologia ma stile rétro, di nuova fattura, modernizzati per il mercato.
Inoltre, notavo che quei costumi erano stati fatti a maglia, ai ferri oppure all’uncinetto!
Mia madre mi ha raccontato che li aveva lavorati proprio lei a mano quei costumi che indossava nelle foto che avevo davanti agli occhi!
Certo che è da ammirare la sua passione per le lavorazioni di cucito, la creatività e l’ingegno.
“Ma, quanto pesavano quei costumi di fili doppi di cotone, una volta uscita dal mare e quanto tempo ci impiegavano ad asciugare!”- mi diceva lei.
E credo avesse ragione. Dovrebbe essere stata un’impresa portali!
Tuttavia, notavo nelle sue foto degli anni settanta, anche dei modelli di costumi in due pezzi, con la parte superiore ricoperta con una sorta di striscia di stoffa pieghettata o arricciata, come un volant per la guarnizione e la rifinitura di questo capo di abbigliamento femminile.
Ma che secondo me, non era tanto un accessorio in più per dare un tocco di eleganza al costume da bagno, quanto una strategia per nascondere le forme femminili a quei tempi.
Negli anni ’80, i costumi da bagno delle donne di città in Albania – sottolineo le zone urbane, in quanto per le zone rurali non so in che modo vestissero le donne quando prendevano il sole oppure facevano il bagno nei laghi o fiumi, subentrando anche il fenomeno della famiglia patriarcale e certi condizionamenti per la libertà della donna – cambiarono ulteriormente in modelli e tessuti moderni.
Si usavano i costumi da bagno sia in due pezzi, che quelli interi.
La bellezza femminile albanese aveva modo di potersi sfoggiare in tutto il suo splendore, ad ogni modo, gli anni ’80 per l’Albania corrispondevano con la dittatura e la censura, e di conseguenza anche i costumi da bagno non potevano essere succinti ma, dovevano preservare delle limitazioni.
Quanto ai costumi da bagno di oggi, essi sono quelli che conosciamo bene tutti e le mode o tendenze sono uguali e conformi ovunque, in ogni paese ormai.
È proprio con questi costumi da bagno indosso che magari, oggi sulla sedia a sdraio al mare, sotto l’ombrellone, si legge un libro di storia del costume oppure, perché no, si sfoglia anche qualche giornalino di moda di costumi da bagno rétro, con confronti curiosi e delle volte, un po’ buffi …