Con un servizio di dieci minuti la trasmissione Le Iene su Italia 1, il 31 ottobre 2017 ha affrontato il tema dei bambini lavoratori nella città albanese di Bulqizë che aiutano la famiglia.
I bambini che vedete nel servizio per contribuire all’economia delle loro famiglie lavorano sui cumuli di macerie abbandonati intorno alle miniere.
Cercano il cromo, un minerale di cui si rivestono forchette, cortelli, altri oggetti della nostra vita quotidiana. Sono bambini di undici, dodici, massimo tredici anni che invece di studiare, giocare come tutti gli altri, passano il loro tempo così.
Siamo a Bulqizë, una città in Albania al confine con la Macedonia che conta una popolazione di diecimila persone, divisa in una parte vecchia e una nuova creata nel 1948, sotto il comunismo.
La rotta del cromo inizia proprio da qui perchè questo paese ne esporta 120.000 tonnellate l’anno per un fatturato di 42 milioni di dollari. Tutti gli abitanti lavorano con il cromo ma di questo enorme richezza non vedono niente. Basta camminare per strada per rendersene conto.
Il mercato parallello del cromo, dalle mani dei bambini le pietre passano prima a degli intermediari, poi ai grossisti di Durazzo che smisteranno il cromo verso la Cina e l’Europa. Una volta arrivato a destinazione il metallo verrà estratto per creare leghe resistenti come l’accaio inox o per rivestire oggetti e dar loro quel tipico aspetto lucido, al cromatura.
Una giornata di lavoro è servita a portare a casa un pacco di pasta e un chilo di farina.
Foto articolo: Elton Gllava – Dove i corvi avrebbero cantato
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