Mimoza vive in Albania. Nei primi anni novanta era rimasta disoccupata e ha provato a ripartire da una passione, quella della tessitura. Quando lo sviluppo locale passa dalle tradizioni, nel servizio di Osservatorio Balcani Caucaso.
Il telaio di Mimoza
Mimoza iniziò circa 20 anni fa, quando rimase senza lavoro e voleva semplicemente tenersi occupata con qualcosa. La paura è tanta, il futuro davanti a lei è un’incognita. Mimoza fa tutto quello che si può fare al telaio: lenzuola, tovaglie, borse, vestiti ecc: lavora con il cotone, la seta e la lana.
“E’ una tradizione di famiglia, ce l’hanno lasciata e noi abbiamo continuato. Loro si facevano tutto da soli; anche mia nonna e la mia bisnonna si vestivano con gli abiti fatti al telaio. Sono abiti belli, difficili da lavorare, con molti dettagli, di cui la maggior parte in seta e fatti a mano, rifiniti e ricamati a mano dalle donne.” – dice Prende Ndreca, madre di Mimoza.
Per quest’ultima il problema non è che le donne non tessano, poiché tessono tutte ma a casa, per la loro famiglia o per i parenti. E quindi non lavorano per vendere. Anche per questo, Mimoza, nei limiti delle sue possibilità è andata avanti nel suo lavoro motivata da tutto ciò, oltre che per mantenere la tradizione ed aiutare altre persone, visto che avendo una grande mole di lavoro quotidiana non riesce più a sbrigarsi da sola e, di conseguenza, sta pensando di assumere qualche altra donna che l’aiuti.
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Il progetto di RTM
Attenzione al destino di intere famiglie, allo sviluppo delle comunità locali, al paesaggio, ai temi dello sviluppo economico. Sono questi gli elementi cardine che l’Alleanza per lo sviluppo e la valorizzazione dell’agricoltura famigliare del nord Albania si propone di mettere in moto, lavorando a partire dai saperi tradizionali, dalle produzioni tipiche e dal ruolo della donna.
Lanciato il 4 luglio 2017 dalla città di Pukë, questo progetto triennale è promosso da due ong italiane – Reggio Terzo Mondo (RTM ) e Cooperazione per lo sviluppo paesi emergenti (COSPE ) – con il sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). Obiettivo dell’iniziativa è lo sviluppo eco-sostenibile di uno dei territori più arretrati dell’Albania.
Per maggiori informazioni, vai al dossier dedicato di OBCT.