Il memoriale della guerra, i nomi di tutte le vittime, le immagini della guerra nel Kosovo e del processo all’Aja ai vertici militari serbi e albanesi: è il servizio di ‘Estovest’ dedicato al conflitto del Kosovo, con materiale raccolto a Prishtina nel centro di documentazione sulla guerra.
Il servizio
Un crimine che aspetta di accadere. Le parole di Geoffrey Nice, rappresentante dell’accusa nel processo del tribunale internazionale all’AIA, introducono il visitare al processo contro i vertici militari serbi e albanesi accusati dei delitti compiuti durante e subito dopo il conflitto del Kosovo.
Il procuratore fa riferimento alle tensioni covate sin dagli anni ottanta con la revoca dell’autonomia a quel che allora era una provincia della Jugoslavia e le politiche del governo centrale contro la popolazione a maggioranza albanese e che dieci anni dopo sfociarono nel conflitto, tra l’esercito jugoslavo e la polizia serba contro l’UCK (l’esercito di liberazione del Kosovo).
Guerra che provocò 13.548 morti – 10.820 albanesi, 2.199 serbi – secondo i dati in continuo aggiornamento raccolti per il progetto ‘Kosovo Memory Book’. Il racconto del procedimento in Olanda è mostrato nella sede del ‘Kosovo Documentation Center’, il centro di raccolta di informazioni sulla guerra situato a Prishtina.
Un progetto che ha trovato sede nel palazzo della biblioteca comunale della capitale del giovane stato balcanico, indipendente da dieci anni ma che la Serbia considera ancora una propria provincia. Lo promuove l’Humanitarian Law Center, organizzazione non governativa nata a Belgrado nel 1992 e che da alcuni anni ha una ramificazione in Kosovo.
“E’ un centro di informazione su cosa è accaduto durante il conflitto in Kosovo. Ai visitatori mostriamo documenti e video provenienti da diverse fonti.
Organizziamo anche incontri e conferenze; inoltre, possono avere accesso ai nostri database e chiederci informazioni più dettagliate.” – afferma Dea Dedi, del Kosovo Documentation Center.
Informazioni più dettagliate ad esempio sui nomi delle vittime perché tra i progetti, promossi dall’Humanitarian Law Center, quello ritenuto il più importante è il Kosovo Memory Book: una lista, pubblicata anche in forma di libro e disponibile anche online, che raccoglie i nomi di tutte le vittime della guerra.
“Il progetto è nato nel 1999, subito dopo la fine della guerra. La nostra idea era di documentare il numero esatto delle perdite, delle persone uccise e scomparse.
Negli anni abbiamo realizzato interviste ai famigliari delle vittime dei sopravvissuti, raccolto documenti provenienti da tribunali, istituzioni locali ed internazionali e varie organizzazioni.
Tutto ciò che è stato raccolto, è stato inserito in un database. E’ stato un lavoro molto difficile. Il punto di forza del progetto è stato il fatto di essere promosso da due organizzazioni: una con sede in Kosovo e l’altra in Serbia.
Abbiamo esaminato migliaia e migliaia di pagine e abbiamo verificato ogni singola affermazione sulle vittime.” – afferma Bekim Blakaj, dell’Humanitarian Law Center.
Di Ludovico Fontana – TGR Estovest del 10/02/2019