Per il secondo anno consecutivo, migliora la posizione dell’Albania nel Democracy Index, la graduatoria calcolata dal settimanale The Economist, che esamina lo stato della democrazia in 167 Paesi, classificandosi al sessantottesimo posto, rispetto dal settantunesimo dello scorso anno.
La diagnosi politica albanese
È in un’ubicazione favorevole l’Albania rispetto alla Macedonia del Nord, che si piazza al settantatreesimo posto della classifica e al Montenegro che si accoda immediatamente a quest’ultima, mentre la Bosnia ed Erzegovina è novantacinquesima. La Serbia si accaparra il sessantatreesimo posto, diventando così, il miglior Paese balcanico in fatto di democrazia.
Nel 2021, la nazione albanese è entrata per la prima volta nel secondo gruppo delle cosiddette democrazie inquiete (dove le elezioni sono libere e vige il rispetto dei diritti civili, ma sussistono altre problematiche, come quelle legate alle limitazioni riservate ai media, alla mala gestione dei rapporti con l’opposizione e alla crisi).
Prima dello scorso anno, l’Albania era inserita nel terzo raggruppamento caratterizzato dai Paesi con democrazia ibrida (la combinazione di regime politico, che spesso si crea, in seguito a una transizione incompleta da un regime autoritario a un regime democratico). La prima compagine del Democracy Index è quello dei Paesi dichiarati in piena democrazia e la quarta è quella comprendente i governi totalitari. Nella classifica di quest’anno ha 6,11 punti, un risultato che segna un netto miglioramento rispetto all’anno precedente, quando l’indicatore era di 6,08 punti. Questa è la posizione più alta conquistata dall’Albania, da quando è nato l’indice di calcolo di The Economist.
Il rapporto annuale dell’Economist
Il metodo di calcolo dell’indice tiene conto di cinque elementi per poter stilare correttamente la graduatoria: il processo elettorale e il pluralismo, il funzionamento del governo, la partecipazione politica, la cultura politica e le libertà civili. Sulla base dei risultati ottenuti da una serie di indicatori all’interno di queste categorie, ciascun Paese è classificato secondo una delle quattro tipologie di governo esistenti: democrazia piena, democrazia travagliata, regime ibrido o regime autoritario.
L’Albania risulta più debole nella categoria riguardante la partecipazione politica, con un punteggio di 4,44, identico a quello del 2021. Si colloca meglio dal punto di vista delle libertà civili, con 7,06 punti (sebbene questo indicatore sia in calo negli ultimi due anni), seguita dal processo elettorale e dal pluralismo, con 7 punti (come lo scorso anno), poi dal funzionamento del governo 6,43, da 5,36, (senza alcun cambiamento rispetto al 2021) e, infine, dalla cultura politica 5,6, da 6,25, (come l’anno scorso).
Secondo l’indice, il Paese più democratico del mondo è la Norvegia, seguita da Nuova Zelanda, Finlandia, Svezia, Islanda.