Crisi Albania: la difficile crescita di un paese che vuole l’Unione Europea. E’ così che Sky Tg24 intitola lo speciale trasmesso il 21 febbraio 2019 dedicato a quanto successo in Albania nell’ultima settimana di proteste.
Lo speciale
Cosa succede a Tirana? Lo sguardo degli italiani su quello che avviene in Albania spesso è distratto, troppo distratto. Il paese sta attraversando un’altra difficile crisi politica che sta mettendo a rischio il futuro e lo sviluppo.
L’opposizione, che fa a capo a chi ha governato l’Albania per due decenni, è scesa in piazza per accusare l’attuale governo di corruzione e illegalità. Da che pulpito, dicono invece coloro che appoggiano l’attuale governo.
Sullo sfondo, però, c’è l’importantissimo appuntamento dell’inizio del processo di entrata nell’Unione Europea. L’Albania, che è pressata dall’Europa perché deve lavorare per correggere le sue istituzioni per rispettare i criteri europei; per diventare, insomma, un paese più affidabile e più maturo.
Questo crea e sta creando quindi parecchi problemi. In tutto ciò emerge anche un’assenza che è quella del nostro paese, che è da sempre un punto di riferimento dell’Albania e degli albanesi.
Uno sguardo nella politica del paese
Ospite dello speciale sull’Albania di Sky TG24 anche il giornalista di Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa, Nicola Pedrazzi che – dal 2012 al 2016 ha vissuto e lavorato nel Paese delle Aquile conducendo sul campo la propria ricerca dottorale sulle relazioni italo-albanesi durante il comunismo – si è espresso così sulla situazione politica del paese:
“Alla base direi che manca la credibilità del sistema politico. Il collega da Tirana, prima, ha utilizzato una parola forte che è la parola ‘faida politica’ e io mi sentirei di allinearmi a questo tipo di analisi, purtroppo.
Il partito democratico, sempre con minor consenso, cerca di entrare nel palazzo del potere quasi per una richiesta di garanzie: un dateci le garanzie di condivisione del potere e di immunità di fronte ad un sistema giudiziario che presto si renderà indipendente, ed è questo il punto politico di un sistema non credibile infiltrato dalla criminalità organizzata, anche se è un problema trasversale.
Il vero punto è che nel momento in cui questa riforma viene approvata, viene approvata all’unanimità, con 140 deputati su 140 con fortissimi pressioni internazionali anche dall’ambasciata americana e dall’ambasciata UE. Queste tensioni politiche sono simboliche di un potere politico che si arrocca.” – ha affermato Nicola Pedrazzi.
Il discorso si è poi incentrato sull’altro partito dell’opposizione, l’LSI, guidato da Monica Kryemadhi, moglie dell’attuale presidente della Repubblica, Ilir Meta:
“Questo partito, l’LSI, è simbolo di questo sistema clientelare che in Albania non funziona. In una battuta potremmo dire, rispetto all’intervista a Edi Rama, che la mediocrità di questa destra albanese e di quest’opposizione per una volta l’ha costretto a dire la verità.
E’ verissimo che sono manifestazioni guidate dalle politiche e dai partiti. Quindi è vero che non sono i gilet gialli, è vero che non si può fare alcun paragone con nessun altra manifestazione vista in Europa, ma questo non ci consente di affermare che non esiste un disagio sociale in Albania molto forte. “ – ha concluso Pedrazzi.