Nel mentre a Tirana si trattava su una nuova legge elettorale (perentoria richiesta di OSCE, UE e USA) nel mondo panalbanese ha iniziato a svilupparsi con più dinamicità di prima un discorso sul voto degli albanesi all’estero.
Il tema non è stato centrale nei negoziati del Consiglio Politico che tratta la legge ma gli stessi negoziati hanno avuto un eco sul tema. Una petizione online per chiedere il voto della diaspora è stata lanciata dal Consiglio Coordinativo della Diaspora.
Il Primo Ministro albanese e il capo-negoziatore del Partito Socialista nel Consiglio Politico hanno pubblicamente informato che la Commissione Elettorale Centrale (CEC) albanese gode della piena delega legale per scrivere un atto normativo avente valore di legge che renda possibile l’esercizio del diritto costituzionale del voto dagli albanesi residenti all’estero presso i loro paesi di residenza.
Le prossime elezioni politiche in Albania dovranno tenersi in una data tra il 15 aprile e il 15 maggio 2021.
Tutta la struttura del voto dovrebbe fare dei passi da centometrista per materializzare i migliori intenti di realizzare il voto della diaspora entro questa scadenza.
La CEC dovrà approntare l’atto normativo in tempi brevi-brevissimi mentre la struttura pratica delle anagrafi di residenza degli albanesi all’estero dovrebbe essere pronta almeno fino a qualche settimana prima del voto. Nel mentre c’è da decidere legalmente come materialmente si eserciterà il diritto di voto: per posta, recandosi presso seggi appositi all’estero o in modalità più tecnologiche.
Per eleggere chi voteranno (se voteranno) gli albanesi all’estero nel 2021? Nelle uscite pubbliche dei politici albanesi non c’è nessuna menzione di un collegio estero (esempio italiano) dove possano candidarsi al Parlamento albanese albanesi residenti all’estero in rappresentanza degli interessi dei loro connazionali lì. Rimane l’opzione, quindi, di poter votare per i candidati della unica circoscrizione nazionale (che produrrà 140 deputati).
La “mobilitazione” attuale a favore del voto della diaspora albanese rappresenta un punto di partenza dello sviluppo di una maggiore coscienza civica panalbanese. Per Tirana rendere possibile il voto alla prima tornata elettorale utile è un dovere legale e morale dati gli interessi della diaspora con la madrepatria: rimesse, possibilità di investimento, scambio di “know how”, turismo e migrazione di ritorno. Realizzarlo già nel 2021 sarebbe un piccolo miracolo di efficienza e coerenza (trattandosi di un impegno da varie legislature). Votando potremmo influenzare la composizione di un massimo organo decisionale quale il Parlamento.
Usando una metafora si potrebbe definire la nazione albanese come un corpo di farfalla con ai lati due ali-“patrie” che rappresentano gli albanesi residenti in Albania e quelli all’estero. Le ali sono emanazioni dello stesso corpo e possono portarlo in volo, che sarebbe la migliore realizzazione delle sue aspirazioni di una fruttuosa interazione/collaborazione tra le due “patrie”.
Nelle questioni che riguardano gli albanesi all’estero (riconoscimento delle pensioni e diritti politici, istruzione, cultura) c’è anche quello del voto e un battito d’ali elettorale è uno di quelli che spinge la farfalla a spiccare un volo.
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